Sistemi a cancellazione

Contemporaneamente vendiamo 2 contratti Call scadenza marzo 2012 strike 17,5 a 0,3874 incassando 387,4€. Ricordo che ogni contratto controlla 500 azioni Eni contrassegnato con la dicitura “Lotto minimo”.

In questo modo l’investimento complessivo sul titolo Eni si riduce da 17.240€ a 16.852,6€.

Il break even della posizione sul titolo è a 16,85€. Questo significa che se il titolo Eni dovesse rimanere al di sopra di questo livello comunque guadagneremo fino allo strike 17,5. In termini % abbiamo una protezione a ribasso di 2,25%.

Facciamo adesso delle ipotesi su possibili scenari futuri relativi al prezzo dell’Eni a scadenza.

Sappiamo che al momento quota 17,24€. Supponiamo che il titolo salga e arrivi a 18€.

Se Eni arrivasse a questo valore significa che verrei esercitato, nel senso che dovrei consegnare 1000 azioni Eni al prezzo strike di 17,5 al compratore del diritto di opzione.

E’ come se io avessi acquistato le Eni a 17,24€ e rivendute a 17,5€ anche se adesso valgono 18€. Incassando solo 260€. Non dimentichiamo però che abbiamo inizialmente incassato il premio delle due Call pari a 387,4€.

Quindi possiamo dire che in caso di esercizio - cioè quando il prezzo del titolo Eni supera 17,5 - guadagneremo 647,4€ pari al 3,84% del capitale investito che annualizzato fa il 35,05%.

Nel caso in cui la quotazione del titolo Eni rimanesse invariata ovvero a 17,24€ cioè al prezzo a cui avevamo acquistato le 1000 azioni Eni, i due contratti Call venduti terminerebbero a scadenza al di sotto dello strike 17,5 e quindi privi di valore. In questo caso il premio di 387,4€ incassato all’inizio dell’operazione rimarrebbe nelle nostre tasche portando il nostro rendimento a 2,30% che annualizzato fa 21,51%.

Veniamo adesso al caso peggiore ossia quando il titolo Eni a scadenza scende al di sotto del prezzo di acquisto delle 1000 azioni possedute in portafoglio ovvero sotto la soglia di 17,24€.

Naturalmente in questo caso si perde sul titolo ma la perdita viene compensata dall’incasso del premio dei 2 contratti Call venduti fino a un certo punto: cioè fino a 16,85€ pari a un ribasso di 2,25% del titolo.

Naturalmente al di sotto della soglia 16,85€ il rendimento diviene progressivamente negativo e si potrebbe pensare a questo punto di rollare i due contratti Call venduti in precedenza, operazione che si concretizza chiudendo i due contratti Call cioè acquistandoli sul mercato e vendendone altri due a strike più basso.

Veniamo adesso al caso peggiore ossia quando il titolo Eni a scadenza scende al di sotto del prezzo di acquisto delle 1000 azioni possedute in portafoglio ovvero sotto la soglia di 17,24€.

Naturalmente in questo caso si perde sul titolo ma la perdita viene compensata dall’incasso del premio dei 2 contratti Call venduti fino a un certo punto: cioè fino a 16,85€ pari a un ribasso di 2,25% del titolo.

Naturalmente al di sotto della soglia 16,85€ il rendimento diviene progressivamente negativo e si potrebbe pensare a questo punto di rollare i due contratti Call venduti in precedenza, operazione che si concretizza chiudendo i due contratti Call cioè acquistandoli sul mercato e vendendone altri due a strike più basso.

Questa mossa, se ho ben compreso, ci aiuta nella limitazione della perdita ma, in caso di esplosione del titolo, limita anche il massimo guadagno e, conseguentemente, quel rendimento annualizzato che hai indicato precedentemente.

E' corretto?

L’esempio che abbiamo fatto in precedenza riguardava la vendita di 2 contratti Call scadenza marzo 2012 strike 17,5 ossia Call OTM. Vediamo adesso il caso in cui si vendono invece 2 contratti leggermente ITM per esempio 2 contratti Call sempre della stessa scadenza ma con strike 17 quando il titolo Eni quota 17,24€.

Naturalmente il premio incassato complessivamente in questo caso sarà maggiore ed è pari a 650€ circa. Questo fa si che – come si vede dalla schermata – nell’ipotesi di un ribasso del titolo, noi siamo più protetti, perché possiamo raggiungere un livello di Break Even più basso rispetto al precedente e – precisamente – possiamo raggiungere la soglia di 16,59€ senza accusare perdite; il che corrisponde a una percentuale pari al 3,77%.

Anche in questo caso valutiamo i possibili scenari.

Supponiamo che il titolo salga e arrivi a 18€. Se Eni arrivasse a questo valore significa che verrei esercitato nel senso che dovrei consegnare 1000 azioni Eni al prezzo strike di 17 al compratore del diritto di opzione.

In questo caso perderei 240€ sul titolo in quanto dovrei consegnare 1000 azioni Eni che avevo acquistato a 17,24€ a 17€.

Tuttavia – al momento della vendita -avevo incassato un premio di 650€ per cui se il titolo sale al di sopra del prezzo di acquisto ottengo un guadagno di circa 410€ ossia del 2,47% che annualizzato assomma a 23,14%.

Da quanto detto possiamo notare che se vendiamo le Call leggermente ITM in caso di assegnazione guadagniamo meno rispetto alla vendita delle Call OTM.

Se il titolo Eni a scadenza scende al di sotto del prezzo di acquisto delle 1000 azioni ovvero sotto la soglia di 17,24€, fino a 17€ guadagneremo circa 410€ ossia il 2,47% che annualizzato assomma a 23,14%.

Infatti, in questo caso si perde sul titolo ma la perdita viene compensata dall’incasso del premio dei 2 contratti Call venduti e fino a 16,59€ pari a un ribasso di 3,77€ del titolo saremo protetti.

Questo ci fa capire che se vendiamo le Call leggermente ITM in caso di ribasso siamo più protetti nel senso che abbiamo Break Even più basso.

Infatti, come si può vedere quando il titolo arriva a 16,59€, mentre nel primo caso si accusa una perdita di 262,80€ nel secondo caso siamo in pareggio.

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Potete trovare e scaricare il programma Covered Call Calculator.xls nella “Cassetta degli Attrezzi”

Come abbiamo visto la Covered Call Writing è una strategia che da dei benefici qualora il titolo sia moderatamente rialzista o neutrale circa gli sviluppi futuri del trend, ma allo stesso tempo può efficacemente proteggere il nostro investimento da eventuali ribassi e persino – in certi casi come abbiamo visto - guadagnare se i titoli dovessero scendere moderatamente.

Tuttavia, le strategie in opzioni con titoli azionari è bene farle sul mercato americano per una serie di ragioni.

• Primo, perché sul mercato americano i titoli che posseggono opzioni sono numerosi, circa 1200 mentre in Italia sono più o meno una quarantina.
  
  
• Poi, si pagano spread denaro – lettera ridottissimi in confronto al mercato italiano; pensate per esempio al caso in cui bisogna rollare le Call vendute oltre a pagare il coso commissionale – ancora alti in Italia per questi strumenti – bisogna pagare il costo dello spread.
  
  
• E ancora, pochezza degli strike messi a disposizione dell’investitore relativamente ai titoli trattati.

Se in America la Covered Call Writing è la strategia più seguita dagli option trader, una ragione ci deve essere…

Tornando ai sistemi a cancellazione, la domanda che ci dobbiamo porre è:

quali sono i titoli che funzionano meglio attuando questo tipo di sistema?

In parte abbiamo già risposto, nel senso che i titoli che meglio si prestano sono quelli che presentano un trend a rialzo lento e consolidato.

Per quanto riguarda l’estensione dell’intervento nei sistemi a cancellazione, questa è data dalla larghezza del canale che il trend a rialzo formerà.

Un esempio potrebbe essere un titolo di questo genere massimi e minimi crescenti:

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Si opera con il sistema a cancellazione solo al raggiungimento delle due bande del canale livelli contrassegnati con dei cerchi.