Una precisazione linguistica
Ringrazio Norby (davvero troppo buono) e, con l'occasione, vorrei precisare l'origine linguistica del termine "regressione". Chi si occupa di statistica sa bene che in questo ambito disciplinare il termine regressione è impiegato molto diffusamente ma, a differenza della nostra lingua, l'accezione (significato) con cui questo termine è usato è profondamente diversa da quella, appunto, con cui lo si usa nella nostra lingua. E a cosa si deve, allora, questa differenza semantica così marcata?
Il termine, in ambito statistico, è stato introdotto dal Francis Galton (1822-1911), genetista, esploratore, antropologo e climatologo (
http://it.wikipedia.org/wiki/Francis_Galton), in occasione dei suoi studi sul carattere ereditario della statura nella specie umana.
Egli osservò che la statura dei figli di padri, la cui altezza deviava di una quantità x dalla media generale dei padri, si discostava dalla media della statura dei figli di una quantità minore di x. Egli definì tale fenomeno come "regressione alla mediocrità"; si originò, così, un termine il cui attuale significato non fa più riferimento al contesto in cui venne per la prima volta impiegato.
Oggi, infatti, con tale termine si intende il processo di interpolazione di osservazioni quantitative, generalmente con una retta, ma anche con funzioni di ordine superiore al primo.