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- Iscritto il: 02/03/2012, 1:38
Ciao Enzo.
Abbiamo tre possibili variazioni di una grandezza, qualunque essa sia (fisica, biologica, monetaria, finanziaria, ecc.):
- variazione assoluta
- variazione relativa
- variazione percentuale
Indichiamo la grandezza, per brevità, con G.
La variazione assoluta, generalmente indicata con , vale:
dove è il valore finale e è quello iniziale. Facciamo un esempio. Supponiamo che tu stia procedendo, con la tua autovettura, alla velocità:
Se ora acceleri e ti porti alla velocità:
avrai avuto un incremento pari a:
Se, invece, deceleri, e ti porti alla velocità:
avrai avuto un incremento pari a:
che, evidentemente, è più appropriato chiamarlo decremento.
Sono questi due esempi di variazione di una grandezza (fisica, in questo caso). Come vedi, uno è positivo: quando il valore finale è maggiore di quello iniziale; l'altro è negativo, quando accade il viceversa.
Ed ora vediamo la variazione relativa. La variazione relativa è definita in questo modo:
Torniamo all'esempio di prima (il primo tra i due):
Osserva, che la variazione relativa non ha unità di misura: si tratta di un numero puro, in quanto rapporto tra grandezze omogenee.
Spesso, la trovi espressa in forma percentuale:
E ancora, riferendoci sempre allo stesso esempio:
Quindi, se ci dicono che il FTSE Mib si è portato da 17082 a 16500, avremo una variazione:
che diviene, in percentuale:
circa.
Spero di essere stato chiaro.