SCADENZA GIUGNO 2022

Operatività di oggi lunedì 13 giugno 2022

La pressione ribassista la farà da padrona

Venerdì è stata una giornata decisamente negativa sul mercato azionario italiano che ha subito una brusca ondata ribassista e si dirige verso un'importante area di supporto.

Il Ftse Mib future si è decisamente indebolito e ha arrestato la sua flessione soltanto a ridosso dei 22.500 punti. La struttura tecnica di breve termine si è quindi indebolita, con il trading system Trail che già da diverso tempo ha registrato un cambio di passo e un pericoloso rafforzamento della pressione ribassista.

Ora, siccome siamo a ridosso delle scadenze tecniche di giugno, è difficile pensare che il mercato nostrano possa tentare - soprattutto in questo momento – a un possibile recupero semplicemente per il fatto che per poterlo fare ha bisogno di tempo in grado di imbastire un'adeguata fase riaccumulativa.

Quindi la pressione ribassista difficilmente si smorzerà e la vedrà protagonista anche questa settimana.

Attenzione alla Volatilità

La volatilità storica a 21 giorni annualizzata in questo momento è a 25,2% ed è a ridosso della sua retta di regressione lineare quindi in una situazione ancora di assoluta neutralità ma potrebbe esplodere da un momento all'altro.

Questo significa esplosione dei margini di garanzia per i venditori di opzioni e aumento del costo per gli acquirenti di opzioni.
In questo momento per ridurre qualsiasi rischio meglio utilizzare gli spread e spostarsi su scadenze più lontane.

Questo è il rango di volatilità che mostra ancora una volatilità relativamente bassa quindi con una percezione del pericolo altrettanto bassa... ma noi sappiamo che non è così. La volatilità è destinata ad aumentare e portarsi in quella zona di rango contrassegnata come zona ad alta volatilità.
Quindi un altro consiglio è quello di prediligere l'acquisto di opzioni piuttosto che la vendita quando si assumono posizioni in un prossimo futuro.

Anche i percentili di volatilità dicono la stessa cosa.

Siamo all'interno del canale 20/80. Siamo a 66°percentile e ci stiamo dirigendo a tagliare la parte alta del canale con una velocità molto forte. A quel punto la volatilità avrà raggiunto il 32% (ora è intorno a 25%) ed è facile anche che possa superare i massimi raggiunti alla fine di febbraio quando è scoppiata la guerra tra Russia e Ucraina.

La bolla alimentata dalle banche centrali sta per scoppiare.

Jp Morgan e Goldman Sachs avevano avvertito i mercati a inizio mese: è in arrivo un uragano.
La tempesta si è abbattuta venerdì 10 giugno ed ha colpito in prevalenza Piazza Affari con una perdita di oltre il 5% bruciando circa 40 miliardi di capitalizzazione. La perdita settimanale è arrivata a -6.7%.

Quali sono le ragioni per cui c’è stata questa défaillance? E perché l’Italia è stata colpita più delle altri mercati?
Una delle ragioni fondamentali riguarda la sterzata da parte delle banche centrali della politica monetaria. Le altre due sono strettamente connesse e riguardano l'inflazione troppo alta e la guerra in Ucraina.

Non a caso la bufera è scoppiata proprio dopo le parole che ha pronunciato Christine Lagarde, governatrice della Bce nella giornata di giovedì 9 giugno. Lagarde ha annunciato che da luglio alzerà per la prima volta il costo del denaro dello 0,25% fatto che non avveniva dal 2011. Evento del tutto scontato dai mercati. A pesare – però – è stato il fatto che a settembre la BCE si prepara ad una stretta ancora più marcata e decisa (0,5% atteso) e quindi l’avvio di un percorso di politica monetaria molto restrittiva.

Ora, poiché Lagarde non ha fornito un riferimento chiaro sul rischio di frammentazione in Eurozona, ovvero il pericolo che il differenziale fra Bund tedeschi a 10 anni e titoli di Stato dei Paesi più indebitati si dilati, lo spread sul Btp ha preso il volo.
Lagarde appena insediata disse “non è compito della BCE ridurre lo spread”
Non dimentichiamoci 2 cose: l'Italia non ha davanti a sé né un Draghi governatore della Bce né tantomeno una banca centrale propensa a una politica espansiva ma – come detto – ha appena cominciato a restringere i cordoni.

Le prospettive per l’Italia non sono delle migliori.

Tentativo di chiudere il gap down di apertura non riuscito. VWAP pericolosamente sceso sotto il PVP. Attenzione alla rottura della soglia psicologica dei 22.000 punti che per il momento sembra reggere. Naturalmente l'ipervenduto avrà un peso nell'immediato.

Spread Btp – Bund in allargamento…

Andamento quando sta per terminare la prima ora di contrattazione... dopo un primo movimento di chiusura del gap down il mercato sembra essere ritornato su i suoi passi anche se la discesa - dopo l'apertura - è abbastanza contenuta e il supporto dei 22.000 al momento sembra reggere.

Qualche punto fermo

Intanto si è definito l’escursione del bilanciamento iniziale che va da un minimo di 22.025 a un massimo di 22.255 punti. Un area di valore (22.065 VAL – VAH 22.180) e un POC a 22.140 punti.
Al momento la distribuzione appare simmetrica.