Addio a Daniel Kahneman, l’uomo che ha svelato i nostri pregiudizi economiciCon la scomparsa di Daniel Kahneman, avvenuta il 27 marzo all'età di 90 anni, il mondo perde una delle menti più brillanti e influenti nell'ambito della psicologia e dell'economia.
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Daniel Kahneman è stato un pioniere nell'ambito della psicologia e dell'economia, noto soprattutto per il suo lavoro sulle modalità automatiche di funzionamento della mente, che lui stesso definì come "
euristiche". Nato nel 1934, Kahneman ha attraversato varie fasi della sua vita con un'innata curiosità per il comportamento umano, che lo ha portato a esplorare le profondità della mente e a capire come questa influenzi le decisioni economiche.
La sua carriera è stata segnata da numerosi successi e riconoscimenti, ma il momento forse più eclatante è stato nel 2002, quando ha ricevuto il Premio Nobel per l'Economia. Questo premio non è stato assegnato per delle scoperte in campo economico nel senso tradizionale, ma per aver introdotto nuove prospettive psicologiche all'interno dello studio dell'economia, soprattutto attraverso la “
Teoria del Prospetto” che ha sviluppato insieme al collega Amos Tversky.
Le loro ricerche hanno messo in luce come le persone prendono decisioni in condizioni di incertezza, dimostrando che spesso queste non seguono i principi dell'assunzione di razionalità economica. Hanno esplorato vari bias cognitivi, come l'effetto di ancoraggio, l'avversione alla perdita e l'eccessiva fiducia, che influenzano il modo in cui valutiamo le probabilità e prendiamo decisioni.
Oltre al Premio Nobel, Kahneman è stato autore di un bestseller internazionale, "Pensieri lenti e veloci", in cui espone la sua teoria dei due sistemi di pensiero: il Sistema 1, rapido e intuitivo, e il Sistema 2, più lento e razionale. Quest'opera ha reso le sue teorie accessibili a un pubblico più ampio, estendendo la sua influenza ben oltre la comunità accademica.
Kahneman ha sempre cercato di comprendere non solo come gli individui prendono decisioni, ma anche come queste decisioni possono essere migliorate. Ha esplorato le implicazioni delle sue scoperte per la politica pubblica, l'economia comportamentale e la finanza, ispirando una nuova generazione di economisti, psicologi e scienziati politici.
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La sua scomparsa all'età di 90 anni segna la fine di un'era per molti campi di studio, ma il suo lascito continua a vivere attraverso le sue scoperte e le innumerevoli vite che ha influenzato. La sua opera ha cambiato il modo in cui vediamo noi stessi e le decisioni che prendiamo, rendendo il suo contributo alla scienza e alla società profondo e duraturo.
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