Market Profile

Una delle intuizioni principali di Steidlmayer fu quella di capire che anche il mercato dei futures poteva essere descritto attraverso un meccanismo d’asta. In fondo se ci pensiamo bene l’asta - così come il mercato - rappresenta un luogo di incontro tra domanda e offerta e ha lo scopo di facilitare le transazioni tra venditori e compratori.

Prendiamo ad esempio un’asta di un generico mercato ittico. Da una parte ci sono gli armatori cioè i venditori e dall’altra gli acquirenti.

Se il venditore fissa un prezzo troppo alto, i compratori non saranno disponibili ad acquistare: le cassette di pesce che scorrono sul nastro non vengono prenotate per cui il venditore è costretto ad abbassare il prezzo fino a che non troverà compratori. A questo punto comincino a comparire sul tabellone le prime prenotazioni con il nome della barca e il prezzo. Va da se che più il venditore abbassa il prezzo, più rapidamente troverà acquirenti, fino al punto che il prezzo fissato sarà così basso che avrà venduto tutte le cassette di pesce a fronte di una domanda ancora consistente.

I compratori sono sempre attratti da un prezzo al di sotto del valore.

Tuttavia i venditori sanno che una domanda insoddisfatta significa perdita di potenziali profitti e, quindi, una volta arrivato a fissare un prezzo particolarmente svantaggioso - e sapendo che le scorte si stanno esaurendo - inizieranno gradualmente ad alzare il prezzo che finirà per bilanciarsi in un’area tra i due estremi.

Quest’area corrisponde al valore effettivo del prodotto, e rappresenta quella in cui si effettueranno la maggior parte delle transazioni.

Dunque il meccanismo è molto semplice:

I prezzi in un’asta fluttuano continuamente e quando raggiungono degli eccessi in un senso o nell’altro vengono percepiti iniqui e riportati in un’area di prezzo di equilibrio ossia attorno ad un valore ritenuto equo dalle due categorie che si fronteggiano: compratori e venditori.

Ebbene, un generico mercato finanziario può essere visto come un’asta perpetua alla continua ricerca di un prezzo di equilibrio tra le due maggiori forze capaci di muoverlo: i compratori e venditori.

Un'altra intuizione geniale incorporata nella teoria del Market Profile, è quella di distinguere alcune categorie di partecipanti al mercato a seconda dell’orizzonte temporale di riferimento.

Mi spiego: esistono fondamentalmente due categorie di operatori sui mercati finanziari.

• operatori a breve-brevissimo termine
  
• operatori a medio-lungo termine

Va da se che queste due categorie di operatori, avendo orizzonti temporali molto diversi e quindi obiettivi differenti, si comporteranno sul mercato in maniera contrapposta. Ebbene, grazie al Market Profile è possibile capire in un determinato periodo di tempo quali di queste due tipologie di operatori sta prendendo il sopravvento e quindi di poter sfruttare questa indicazione a nostro vantaggio allineandoci al comportamento delle forze dominanti.

Operatori di breve-brevissimo termine

Gli operatori di breve-brevissimo termine, identificabili come scalper, agiscono prevalentemente con una operatività intraday. Il loro obiettivo principale è quello di trarre profitto da oscillazioni di mercato di pochi punti su un grande numero di operazioni giornaliere badando possibilmente a non rimanere scoperti nell'overnight (High frequency trading).

Sul mercato la loro azione determina i cosiddetti rimbalzi tecnici dei mercati sul breve periodo in quanto sono alla continua ricerca del prezzo equo, non hanno il tempo materiale di aspettare la “giusta occasione” per poter entrare sul mercato.

Operatori di medio-lungo termine

Gli operatori di medio-lungo termine, conosciuti anche come trader di posizione, vanno a caccia di prezzi convenienti. Essi non hanno fretta di entrare a mercato lo fanno solo quando si presentano determinate occasioni.

Ma quando un prezzo si può ritenersi conveniente? Bhe… come abbiamo anticipato il mercato trova un suo equilibrio naturale in un’area di prezzi abbastanza delimitata dove avviene la maggior parte degli scambi giornalieri; in quest’area agiscono prevalentemente i day trader che, avendo bisogno di liquidità, trovano terreno fertile e quindi diventano protagonisti in questa zona di prezzi.
Ebbene, un prezzo conveniente è ritenuto tale quando esce fuori da quest’area di equilibrio che fa scattare l’interesse dei trader di lungo periodo in quanto questi individuano un’opportunità di profitto.

Come ce ne facciamo ad accorgercene? Bhe… data la loro “forza” operativa causano veloci e forti movimenti direzionali.

Quindi, qualora una di queste due categorie dovesse prendere per mano le “redini” del mercato possiamo intuire il suo comportamento futuro.

Nel caso in cui prevalgono gli operatori di breve periodo il mercato tenderà a muoversi in laterale non allontanandosi di molto dall’area di equilibrio. Il questi casi il grafico Market Profile assomiglierà molto a una curva normale di tipo simmetrico.

Quando prevalgono gli operatori di lungo periodo il mercato tenderà a ad essere direzionale e il grafico del Market Profile assumerà una forma più appiattita e con una asimmetrica marcata cioè con una coda molto più pronunciata dell’altra.

Come si vede benissimo dal grafico indicato con la freccia nella figura riportata. Dopo l’escursione iniziale si sviluppa un trading bidirezionale entro un range ristretto all’interno dell’area di equilibrio in cui operano principalmente i day trader. Il mercato è in equilibrio. Successivamente, però, qualcosa cambia, entrano aggressivamente i trader a lungo termine trascinando il mercato pesantemente al ribasso.

Costruzione del grafico del Market Profile

La costruzione del grafico del Market Profile è abbastanza semplice. Ci aiuteremo con un foglio Excel per vedere tutti i passaggi necessari per la sua realizzazione passo passo così sarà ancora più semplice la sua comprensione.

Prima di tutto bisogna stabilire l’unità di tempo che dobbiamo utilizzare per la sua costruzione. Generalmente l’intera giornata di negoziazione viene divisa in unità di tempo di mezz’ora ciascuna.

Il consiglio è quello di non scostarsi dallo standard di default: il market profile prende in esame periodi di 30 minuti.

Dunque, una tipica sessione di trading - prendendo come esempio il future sull’indice Ftse Mib della borsa italiana - verrà suddivisa in 18 intervalli temporali. Ad ogni intervallo di 30 minuti di contrattazione viene assegnata una lettera dell’alfabeto; in paricolare con la lettera A si indicheranno tutti i prezzi osservati tra le 9.00 e le 9.30 , con la lettera B quelli tra le 9.30 e le 10, e così via.
La freccia verde indica il prezzo d’apertura quella rossa il prezzo di chiusura.

Ecco come appare il Market Profile nella giornata di ieri mercoledì 18/12/2012.

Come si vede, la rappresentazione grafica si realizza mediante accostamenti successivi di lettere (A, B, C, ecc.), ognuna delle quali identifica una TPO (Time Price Opportunity) ossia un’opportunità creata dal mercato in un determinato istante e ad un dato prezzo. Il TPO è l'unità di misura minima della variazione di prezzo e - nel nostro caso - corrisponde a 5 punti ossia alla variazione del tick del future sull’indice Ftse Mib della borsa italiana.