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- Iscritto il: 14/04/2012, 22:32
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Dopo aver raggiunto nuovi minimi storici in area 12.300, l’indice Ftse Mib ha messo a segno un poderoso recupero - favorito dal discorso di Draghi che fatto intuire che la BCE starebbe preparando un’operazione coordinata con gli Stati per limitare il rialzo dei tassi di interesse sui titoli di stato del debito pubblico della Spagna e dell’Italia - che lo ha riportato poco sopra i 13.500 punti.
La domanda che ci poniamo è: “è cambiato lo scenario del mercato?” E soprattutto “quali sono le attese nel breve?”
Per rispondere a queste domande partiamo come al solito da un analisi oggettiva dei dati a nostra disposizione iniziando ad analizzare la volatilità storica.
C’eravamo lasciati la scorsa settimana con una previsione di aumento della volatilità storica che in effetti c’è stata.
La situazione dal punto di vista della volatilità storica è questa:
L’ultimo valore della volatilità storica è 44,8% un aumento del 4% rispetto a venerdì scorso.
Come si vede nel grafico la volatilità storica rimane stabilmente sopra la sua linea di regressione lineare che complessivamente ha un andamento tendenzialmente rialzista di lungo periodo.
Valori così alti di volatilità storica sono solo compatibili con un mercato molto irrazionale in preda a notizie che possono capovolgere qualsiasi situazione o in un senso o nell’altro.
Dobbiamo considerare anche che i volumi durante questo periodo sono notoriamente esigui e quindi favoriscono ulteriormente questo stato di cose.
Nel breve ci dobbiamo aspettare quindi dei rapidi capovolgimenti di fronte con affondi del mercato seguiti da consistenti e rapidi rimbalzi.
Inutile dire che in questo periodo bisogna stare attenti alle scoperture ed è preferibile in questa fase acquistare opzioni piuttosto che venderle.