Per chi è alle prime armi …

Calma... ci arrivo!

A garanzia della solvibilità del contratto, sia Tizio che Caio versano a un terzo soggetto - che chiameremo Sempronio e che esercita in questo caso una funzione esclusivamente notarile - solo una piccola frazione dell’importo complessivo pattuito, diciamo un 10%. Tale deposito ha un compito puramente cauzionale, quindi rimane di loro proprietà.

Di fatto avremo quindi una situazione di questo genere:

Nella pratica, tuttavia, chi possiede il sottostante non è obbligato à versare la cauzione: si dice che fa una vendita “coperta”. Solo le vendite “scoperte”, ossia quelle fatte senza possedere il sottostante, necessitano di un deposito di garanzia.

Puoi spiegarti meglio?

Certamente... Tizio è “coperto” nel senso che ha effettivamente il lingotto in cassaforte che garantisce il contratto. Poni il caso che Tizio non sia un orefice ma un semplice mediatore o - peggio! - un millantatore qualsiasi. In quel caso sarebbe “scoperto” nel senso che starebbe vendendo una cosa che non possiede e al momento della scadenza del contratto potrebbe non far fronte al suo impegno. Vuoi che Caio non chieda garanzie?

Bhe...direi che da questo punto di vista Caio fa benissimo a chiederle. Andiamo avanti.

Adesso te la pongo io una domanda. Cosa pensi possa accadere se il prezzo dell'oro, alla scadenza del contratto, dovesse essere più alto o più basso di quello stabilito?

Per esempio, chi avrà guadagnato se il prezzo dell'oro sarà nel frattempo aumentato: Tizio o Caio? E se sarà sceso?

Mi sembra ovvio! Se il prezzo dell'oro sarà salito nel frattempo, Caio avrà sicuramente fatto un ottimo affare. Se sarà sceso, l’affare l’avrà fatto Tizio.

Bravo... vediamo perché...

Ciao AZ13 , mi presento: sono Enrico e premetto che sono molto incuriosito da questo argomento (peraltro suggeritomi da th.ch.) solo che sono un neofita dell'argomento!

Io ho sviluppato la mia attenzione verso altri tipi di applicazioni matematiche, sono appassionato di poker e ho sto studiando il calcolo dell'ICM, ma tuttora non riesco a renderlo redditizio anche se lo trovo divertente.

Trovo tutto estremamente interessante solo che, essendo nuovo dell'argomento, necessito di assimilare i concetti di base che stanno a fondamento di tutta la teoria e sto aspettando con ansia che tu posti il seguito.....
oppure che tu mi suggerisca dove posso documentarmi per rafforzare le mie inesistenti basi sull'argomento.

Ciao AZ13 , mi presento: sono Enrico e premetto che sono molto incuriosito da questo argomento (peraltro suggeritomi da th.ch.) solo che sono un neofita dell'argomento!

Io ho sviluppato la mia attenzione verso altri tipi di applicazioni matematiche, sono appassionato di poker e ho sto studiando il calcolo dell'ICM, ma tuttora non riesco a renderlo redditizio anche se lo trovo divertente.

Trovo tutto estremamente interessante solo che, essendo nuovo dell'argomento, necessito di assimilare i concetti di base che stanno a fondamento di tutta la teoria e sto aspettando con ansia che tu posti il seguito.....
oppure che tu mi suggerisca dove posso documentarmi per rafforzare le mie inesistenti basi sull'argomento.

Ciao Enrico e benvenuto nel nostro forum!

Di sicuro questa è una materia che ti appassionerà e sono convinto che presto sfornerai una applicazione su questo argomento.

Stai tranquillo che quanto prima continuerò con la teoria che ci impegnerà per i prossimi mesi.

Tuttavia, se vuoi accelerare i tempi ti consiglio il libro “Opzioni domande & risposte” della Trading Library che ho scritto con altri autori i cui proventi sono totalmente devoluti all’associazione Onlus Peter Pan.

Ho scritto qualche giorno fa di creare un thread "La Libreria del Trader" per raccogliere tutti i suggerimenti a testi utili per il trading in opzioni, e non solo.
Oggi sono già stati suggeriti due testi nei vari messaggi del forum, e si rischia di perdere questi riferimenti al crescere dei messaggi. Provo a riproporre l'idea, che forse non è stata colta in prima battuta.

Ho scritto qualche giorno fa di creare un thread "La Libreria del Trader" per raccogliere tutti i suggerimenti a testi utili per il trading in opzioni, e non solo.
Oggi sono già stati suggeriti due testi nei vari messaggi del forum, e si rischia di perdere questi riferimenti al crescere dei messaggi. Provo a riproporre l'idea, che forse non è stata colta in prima battuta.

Grazie Jagot di avermelo ricordato provvederemo quanto prima a creare una sezione apposita.

Mi sembra ovvio. Se il prezzo dell’oro sarà salito nel frattempo, Caio avrà sicuramente fatto un ottimo affare. Se sarà sceso, l’affare l’avrà fatto Tizio.

E’ proprio così… Bravo!

Se alla scadenza del contratto il prezzo dell’oro sarà aumentato - per ipotesi - del 10%, Caio - l’acquirente - avrà fatto un ottimo affare in quanto gli verrà consegnato, come concordato, un lingotto d’oro da un Kg al prezzo di 39.000€ anziché di 42.900 € che rappresenta il vero valore di mercato. Oro che egli potrebbe rivendere immediatamente al prezzo corrente lucrando sulla differenza dei due prezzi.

Inevitabilmente, Tizio - il venditore - che ha un profilo economico esattamente speculare a quello di Caio, avrà realizzato un mancato guadagno sulla vendita dell’oro pari a 3.900 € in quanto dovrà consegnare, a soli 39.000 €, un bene che sul mercato vale 42.900 €.

Se, al contrario, alla scadenza del contratto il prezzo dell’oro fosse più basso del 10% di quello stabilito, sarà Caio ad aver fatto un pessimo affare in quanto sarà costretto a comprare il lingotto d’oro da un Kg al prezzo di 39.000€ anziché di 35.100 vale a dire ad un prezzo più alto di quello offerto dal mercato in quel momento, mentre Tizio realizzerà un utile maggiore del previsto.

Hai notato? I guadagni e le perdite sono speculari: tanto guadagna una parte, altrettanto perde la controparte.

Ho notato. C’è qualcos’altro che devo sapere?

Ora prova a sostituire il lingotto d’oro con grano, soia, petrolio…, materie prime, insomma. Oppure con azioni, obbligazioni, tassi di cambio, indici, ecc...

Sappi che per ciascuno dei suddetti prodotti esiste la possibilità di stipulare un contratto tra chi vuole acquistare e chi vuole vendere. I concetti sono gli stessi, l’unica differenza consiste nella diversa attività sottostante.

Stai parlando del future, naturalmente?

Certo! Si tratta, in pratica, di contratti standardizzati che non trovi nella sede del produttore, bensì in mercati appositamente deputati a questo scopo.