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La capitalizzazione continua (3)
Ora che ci siamo convinti della giustezza della formula, chiediamoci che cosa succede in regime di capitalizzazione continua. O, anche, che cosa succede se la frequenza di calcolo del tasso di interesse aumenta tendendo all'infinito.
Infinito, in matematica, è un concetto e non un numero. Significa qualcosa di molto grande. Così grande che qualunque sia un numero da noi immaginato, molto grande, infinito sarà ancora più grande. Si rappresenta con il simbolo di un otto rovesciato:
Ora, per risolvere il nostro problema, dobbiamo ricorrere a quell'operazione che in analisi infinitesimale si chiama limite.
Ovvero:
Che significa che dobbiamo far crescere m facendolo tendere ad infinito, cioè ad un numero sempre più grande. Il risultato, che non è possibile qui dimostrare, vale:
dove , talvolta indicata con exp(x) è la funzione esponenziale. E' una funzione disponibile in tutte le calcolatrici scientifiche e, naturalmente, anche in excel.
Vediamolo subito in pratica. Partiamo sempre dall'esempio già mostrato. Immaginiamo di capitalizzare in modo continuo, al tasso del 6%, la somma di 1000 euro. Dopo un anno avremo:
che, come si può vedere, produce un risultato molto vicino alla capitalizzazione giornaliera.
E se, invece, si vuole determinare la perdita, a partire da una somma di 1000 euro, capitalizzata in modo continuo al tasso del 6% dopo il periodo di un anno? Sarà sufficiente anteporre il segno negativo al tasso. Vediamolo:
che, anche qui, fornisce un risultato molto vicino alla capitalizzazione giornaliera.
Un'ultima annotazione. L'esponente n deve essere espresso in anni o, per periodi inferiori all'anno in frazioni di esso. Ad esempio, se si volesse conoscere il valore che, in regime di capitalizzazione continua, assume la somma di 1000 euro al tasso del 6% annuale dopo un semestre, avremo n=0.5. In formula:
Ora che ci siamo convinti della giustezza della formula, chiediamoci che cosa succede in regime di capitalizzazione continua. O, anche, che cosa succede se la frequenza di calcolo del tasso di interesse aumenta tendendo all'infinito.
Infinito, in matematica, è un concetto e non un numero. Significa qualcosa di molto grande. Così grande che qualunque sia un numero da noi immaginato, molto grande, infinito sarà ancora più grande. Si rappresenta con il simbolo di un otto rovesciato:
Ora, per risolvere il nostro problema, dobbiamo ricorrere a quell'operazione che in analisi infinitesimale si chiama limite.
Ovvero:
Che significa che dobbiamo far crescere m facendolo tendere ad infinito, cioè ad un numero sempre più grande. Il risultato, che non è possibile qui dimostrare, vale:
dove , talvolta indicata con exp(x) è la funzione esponenziale. E' una funzione disponibile in tutte le calcolatrici scientifiche e, naturalmente, anche in excel.
Vediamolo subito in pratica. Partiamo sempre dall'esempio già mostrato. Immaginiamo di capitalizzare in modo continuo, al tasso del 6%, la somma di 1000 euro. Dopo un anno avremo:
che, come si può vedere, produce un risultato molto vicino alla capitalizzazione giornaliera.
E se, invece, si vuole determinare la perdita, a partire da una somma di 1000 euro, capitalizzata in modo continuo al tasso del 6% dopo il periodo di un anno? Sarà sufficiente anteporre il segno negativo al tasso. Vediamolo:
che, anche qui, fornisce un risultato molto vicino alla capitalizzazione giornaliera.
Un'ultima annotazione. L'esponente n deve essere espresso in anni o, per periodi inferiori all'anno in frazioni di esso. Ad esempio, se si volesse conoscere il valore che, in regime di capitalizzazione continua, assume la somma di 1000 euro al tasso del 6% annuale dopo un semestre, avremo n=0.5. In formula: