Nella giornata di ieri c’è stato un altro tentativo fallito di scavalcare la resistenza posta a 1.950 punti da parte dello SP500 che ha chiuso a 1.932 nettamente al di sotto di questo importante livello di prezzo.
Se consideriamo che ieri è venuto a mancare anche l’alibi della debolezza della quotazione del petrolio che invece ha cercato per tutta la seduta di risalire in modo costante verso i 34 dollari, si capisce il valore di quest’altro tentativo rialzista fallito, che potrebbe indebolire ulteriormente le ambizioni degli ottimisti ad oltranza.
D’altra parte i dati dell’indice PMI di Chicago al di sotto del livello di 50 segnalano la possibilità di un rallentamento economico.
Sul fronte europeo cosa abbiamo di nuovo? Beh… il dato eloquente sull’inflazione nell’Eurozona che è risultato al di sotto delle aspettative avvicinandosi tendenzialmente allo zero il che certifica da una parte la stagnazione dei prezzi, e dall’altra l’inefficacia di tutte le politiche messe in campo di volta in volta dalla BCE, che ha mancato clamorosamente l’unico vero obiettivo che perseguiva ossia quello di riportare i prezzi verso un tasso di crescita vicino al 2% annuo. Ebbene, se i risultati sono questi a un anno dal varo del QE europeo c’è da stare in "campana".
Ma si sa, le borse per loro natura vivono di aspettative e il fatto di sapere che la prossima settimana Draghi cercherà come promesso di iniettare la solita dose di una inutile quanto dannosa medicina li porta nel breve a recuperare terreno.
Sotto la distribuzione dei volumi sul future dell’indice Ftse Mib di oggi martedì 1 marzo 2016 ore 11.20
Se consideriamo che ieri è venuto a mancare anche l’alibi della debolezza della quotazione del petrolio che invece ha cercato per tutta la seduta di risalire in modo costante verso i 34 dollari, si capisce il valore di quest’altro tentativo rialzista fallito, che potrebbe indebolire ulteriormente le ambizioni degli ottimisti ad oltranza.
D’altra parte i dati dell’indice PMI di Chicago al di sotto del livello di 50 segnalano la possibilità di un rallentamento economico.
Sul fronte europeo cosa abbiamo di nuovo? Beh… il dato eloquente sull’inflazione nell’Eurozona che è risultato al di sotto delle aspettative avvicinandosi tendenzialmente allo zero il che certifica da una parte la stagnazione dei prezzi, e dall’altra l’inefficacia di tutte le politiche messe in campo di volta in volta dalla BCE, che ha mancato clamorosamente l’unico vero obiettivo che perseguiva ossia quello di riportare i prezzi verso un tasso di crescita vicino al 2% annuo. Ebbene, se i risultati sono questi a un anno dal varo del QE europeo c’è da stare in "campana".
Ma si sa, le borse per loro natura vivono di aspettative e il fatto di sapere che la prossima settimana Draghi cercherà come promesso di iniettare la solita dose di una inutile quanto dannosa medicina li porta nel breve a recuperare terreno.
Sotto la distribuzione dei volumi sul future dell’indice Ftse Mib di oggi martedì 1 marzo 2016 ore 11.20
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Meno si rischia più si guadagna ...