Commento di chiusura lunedì 22 maggio 2017
Recuperata nelle due giornate finali della scorsa settimana la drammatica scivolata iniziale dei listini occidentali che ha visto l’impennata della volatilità dopo i bassi livelli storici raggiunti e che tra l’altro ha confermato un pericoloso abbassamento della guardia da parte degli investitori nell'ultimo periodo, oggi i mercati erano chiamati a dare una conferma della capacità di proseguire nel solco tracciato dal recupero e cercare di violare nuovamente i massimi storici.
Ci sono riusciti? Non direi! Anche se l’euforia rialzista che si è sviluppata sui mercati, prima con le elezioni di Trump in America e poi quelle di Macron in Francia, risulta difficile scardinare “damblè”. Ho avuto la netta sensazione che le prese di beneficio vengono viste dagli investitori ancora come una occasione di acquisto per rientrare a livelli di prezzo più bassi specialmente per chi aveva perso il treno in precedenza. Tempo ci vuole ma questi saranno i primi ad essere stritolati dalla morsa dei mercati finanziari quando i conti torneranno ad essere di moda. Diceva Totò: “è la somma che fa il totale” e la somma ci dice che i mercati, almeno quelli più importanti, sono sopravvalutati del 50%, come dire che l’indice SP&500 dovrebbe valere 1.200 punti invece degli attuali 2.400.
Tecnicamente è stata una giornata scialba con un movimento del Fib di tipo laterale il cui prezzo è terminato nei pressi del VWAP come si conviene a distribuzioni di volumi simmetriche. Rimane il fatto che il CDV è stato negativo per l’intera seduta in un mercato leggermente in rialzo mentre è rientrata in parte la divergenza tra quest’ultimo e il prezzo del derivato.
Recuperata nelle due giornate finali della scorsa settimana la drammatica scivolata iniziale dei listini occidentali che ha visto l’impennata della volatilità dopo i bassi livelli storici raggiunti e che tra l’altro ha confermato un pericoloso abbassamento della guardia da parte degli investitori nell'ultimo periodo, oggi i mercati erano chiamati a dare una conferma della capacità di proseguire nel solco tracciato dal recupero e cercare di violare nuovamente i massimi storici.
Ci sono riusciti? Non direi! Anche se l’euforia rialzista che si è sviluppata sui mercati, prima con le elezioni di Trump in America e poi quelle di Macron in Francia, risulta difficile scardinare “damblè”. Ho avuto la netta sensazione che le prese di beneficio vengono viste dagli investitori ancora come una occasione di acquisto per rientrare a livelli di prezzo più bassi specialmente per chi aveva perso il treno in precedenza. Tempo ci vuole ma questi saranno i primi ad essere stritolati dalla morsa dei mercati finanziari quando i conti torneranno ad essere di moda. Diceva Totò: “è la somma che fa il totale” e la somma ci dice che i mercati, almeno quelli più importanti, sono sopravvalutati del 50%, come dire che l’indice SP&500 dovrebbe valere 1.200 punti invece degli attuali 2.400.
Tecnicamente è stata una giornata scialba con un movimento del Fib di tipo laterale il cui prezzo è terminato nei pressi del VWAP come si conviene a distribuzioni di volumi simmetriche. Rimane il fatto che il CDV è stato negativo per l’intera seduta in un mercato leggermente in rialzo mentre è rientrata in parte la divergenza tra quest’ultimo e il prezzo del derivato.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Meno si rischia più si guadagna ...