Corso Teorico Pratico Opzioni Novembre 2013

Questo il nostro Pay off. Due cose lo contraddistinguono: Il Delta negativo e il Theta positivo. Da dove possono venire i pericoli? Sopra il livello 18250 di indice, il secondo Spread di Put 18500/ 18250 andrebbe in sofferenza per cui ci muoveremo prima. A ribasso abbiamo – oltre al mini long – una Put 17750 spaiata che - se ci dovesse mettere in pericolo – rolleremo dopo aver monetizzato il Delta negativo chiudendo le Call…

Questa settimana abbiamo dovuto giocare in difesa e sferrare qualche contropiede per usare una metafora calcistica. Sotto il consuntivo valorizzato con i prezzi di chiusura di oggi un po’ eccessivi soprattutto per quanto riguarda le Call…

Come si vede dal prospetto siamo sopra di 1.281€ (tolte le commissioni che si riferiscono al mese di novembre 446€ e a quello in corso 312€ che assommano complessivamente a 758€) fanno 523€ puliti.

Intanto è passata un’altra settimana e abbiamo sfangato una discesa di più di 5 strike dal close di venerdì scorso. Adesso sono più convinto di prima di raggiungere nostro solito obiettivo!

Istogramma di profitti e perdite.

Le cifre sono al solito al netto delle commissioni di intermediazione per cui i soldi sono quelli che effettivamente entrano in “cassa”.

La penultima candela verde (che io chiamo candelona) contrassegnata dalla freccia, è un esempio di bravura con le opzioni è – come dire - il classico goal alla Maradona (per usare ancora una metafora calcistica). Si! Perché è frutto solo di gesto atletico di talento! Scusate la falsa modestia…

Complessivamente ci sono stati durante tutto il periodo 17 loss (48,5%) e 18 gain (51,5%). Per una strategia in vendita i gain devono migliorare!

Postiamo - infine – anche la curva dei profitti (o equity line) sempre al netto delle commissioni di intermediazione che rappresenta in forma grafica i profitti generati dalla nostra operatività.

L'equity line visualizza immediatamente come abbiamo guadagnato ed è uno degli strumenti migliori per valutare immediatamente la costanza e l'affidabilità di un sistema o di una strategia.

Si nota subito che essa è inserita in un canale ascendete abbastanza stabile il cui sfondamento superiore coinciderebbe con il nostro obiettivo. Appuntamento rinviato - dunque - alla prossima settimana.

Il mio trading cerca di non puntare come primo obiettivo al guadagno ma a limitare le perdite tanto da averne fatto anche un motto e che troneggia appeso alla parete del mio studio: “Meno si rischia più si guadagna ...” In effetti ciò che stiamo manipolando quando tradiamo è sostanzialmente il rischio!
Solo chi riesce a gestirlo è enormemente avvantaggiato in questa attività!

Come spiegato nei vari post che ho scritto sulla finanza comportamentale noi non siamo fatti - emozionalmente parlando - per i trading: spesso nel decidere le operazioni da fare ci facciamo condizionare dalla paura e dall'avidità due stati d’animo potenti che inducono a loro volta altri stati d’animo come lo stress, l’ansia, l’entusiasmo ecc.

Ciò che ci deve guidare – e a mio avviso l’unico in grado di farci generare profitto - è gestire il trading seguendo un approccio razionale.

Spesso ci si dimentica le insidie connesse con i mercati finanziari e in particolare con gli strumenti a leva e altrettanto spesso scordiamo che non siamo noi a guidare il gioco (nascondendoci dietro la nostra maschera di onnipotenza) ma è proprio il mercato a dettare legge.

Lo abbiamo visto in questi giorni: tutti si aspettavano il rally di fine anno e invece: patatrac!
Il mercato è precipitato!

Abbiamo detto che nel prendere le nostre decisioni bisogna sforzarsi di essere razionali. Bene! Ma per essere razionali ci vuole un metodo! Personalmente non amo le previsioni, ma siccome siamo chiamati a farle per prendere le decisioni - dal momento che l’onniscienza è qualcosa di altamente desiderabile ma per il momento ancora al di fuori dell’umana percezione - siamo costretti, volenti o nolenti, a dover ricorrere a qualcosa di oggettivo.
Ebbene, le mie previsioni si basano su tre capisaldi:

L’analisi degli Open Interest, per vedere come si muove la mano primaria, l’analisi della volatilità storica e i suoi percentili per capire se mi conviene essere venditore o compratore di opzioni e - infine - l’analisi dei volumi giornalieri che mi consente di capire quanto entrano i big di lungo periodo.

Dunque – poche cose – ma buone!

Ho scartato da tempo l’analisi tecnica – è so bene di far infuriare molte persone che la praticano – ma è quello che penso!

Basta farsi un giro su internet e vedere che c'è chi da i numeri al lotto, chi il cavallo vincente, chi vende il metodo per fare 6 al superenalotto, chi quello per sbancare un Casinò e chi propina fantomatici trading system basati sull’analisi tecnica con equity linee mirabolanti per guadagnare in Borsa.

Tutti sistemi che alla prova dei fatti sono delle autentiche bufale! E che qualsiasi persona di buon senso scarterebbe a priori.

Io dico invece che il trading non è difficile… ma difficilissimo! Chi vuole riuscire in questa attività deve essere umile, studiare, affrontare un percorso irto di ostacoli, provare il dolore delle sconfitte e accettarle come facenti parte di questo lavoro, eliminare gli errori sistematici, risollevarsi, e via di questo passo…

Sempre in tema di rischio si può essere preparati, oggettivi, asettici, ma l‘imprevisto può sempre capitare ed è quindi opportuno fissare sempre in via preliminare delle vie di “fuga” cioè mettere uno "stop - loss" preventivo, una sorta di assicurazione che ci permette di arginare la perdita che in queste occasioni potrebbe diventare difficilmente recuperabile.

Che cos’è importante nel trading un guadagno sostanzioso ma occasionale o un profitto inferiore ma costante. Bhe… direi sicuramente la seconda! Il rendimento alto nasconde sempre un rischio proporzionalmente alto e legato il più delle volte a mera fortuna, mentre non vi è dubbio che quello costante è basato sul metodo e il rispetto di certe regole di trading.