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CORSI 2016

Sezione dedicata alla discussione di strategie complesse che possono riguardare anche l'utilizzo combinato di opzioni e futures per creare figure sintetiche
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AZ13

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Re: CORSI 2016

Messaggio27/02/2016, 14:44

Gestione del rischio

La gestione del rischio è fondamentale per raggiungere il successo in questa attività tanto che ne ho fatto una battaglia personale creando lo slogan: “Meno si rischia più si guadagna”.
Chi arriva a tradare strumenti derivati, che come tali posseggono intrinsecamente una leva finanziaria, è perché ha già in sé una propensione al rischio maggiore rispetto alla media e quindi dovrebbe in linea teorica cercare di ridurre questa propensione piuttosto che esasperarla. Invece mi accorgo che spesso si tende a rischiare più di quello che ci si potrebbe permettere e siccome questa attività è anche connaturata con la gestione di situazioni in perdita ecco che una eventuale posizione spropositata in loss può innescare un meccanismo di errori di trading a catena dettati dall'emozione, una specie di "effetto domino" che può costare caro e portare nel giro di poco tempo a prosciugare il conto di trading.
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AZ13

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Re: CORSI 2016

Messaggio27/02/2016, 16:17

Nessun piano di trading

Un altro errore tipico che ho potuto constatare è quello che la maggior parte dei trader in opzioni non segue un adeguato piano di trading ritenendolo del tutto superfluo per cui spesso vive alla giornata e perciò di fatto tende ad essere indisciplinato.
Un piano di trading è essenzialmente un insieme di regole che ha lo scopo da un lato di semplificare il processo decisionale risparmiando al trader gran parte dello sforzo mentale previsto per questa attività riducendo al minimo il carico emozionale, e dall’altro consentire una gestione ottimale del proprio capitale attraverso tecniche di money management.
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AZ13

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Re: CORSI 2016

Messaggio27/02/2016, 16:44

Cambiare il nostro modello mentale

Il piano di trading è anche molto utile per capire le ragioni di eventuali errori commessi nel trading che sono per la maggior parte di tipo sistematico e quindi eliminabili. In tal modo – oltre a migliorare nel tempo la nostra performance – abbiamo la percezione di tenerli sotto controllo e quindi saremo sicuramente più sereni e rilassati durante l’operatività e ciò contribuisce a migliorare ulteriormente i nostri risultati.
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m.pierluigi77

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Re: CORSI 2016

Messaggio27/02/2016, 17:00

AZ13 ha scritto:Cambiare il nostro modello mentale

Il piano di trading è anche molto utile per capire le ragioni di eventuali errori commessi nel trading che sono per la maggior parte di tipo sistematico e quindi eliminabili. In tal modo – oltre a migliorare nel tempo la nostra performance – abbiamo la percezione di tenerli sotto controllo e quindi saremo sicuramente più sereni e rilassati durante l’operatività e ciò contribuisce a migliorare ulteriormente i nostri risultati.



In effetti, per la mia esperienza, sbagliando, la prima cosa che cerca di fare chi si avvicina al trading è cercare il trading system perfetto, il pattern infallibile, e mai iniziare dalla gestione del rischio, dal diario del trading.
Approcciarsi al trading con l'atteggiamento giusto, seguendo tutto ciò che hai scritto negli ultimi post dovrebbe essere la prima cosa e mi rendo conto che io personalmente ancora adesso lo sto capendo. Voglio dire che quando in passato ho scaricato testi che parlano di Trading, la prima cosa che ho fatto è stata non stampare proprio la parte sugli atteggiamenti giusti da tenere nel trading.
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AZ13

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Re: CORSI 2016

Messaggio27/02/2016, 17:50

Casa serve

Il nostro piano di trading ci aiuta a navigare nel mare dell’incertezza e della casualità dei mercati finanziari, ma da solo non basta! Lo dobbiamo considerare unicamente come un buon componente, forse necessario, ma non sufficiente.

L’altro elemento importante è la buona conoscenza dello strumento finanziario che si sta utilizzando ossia i derivati di cui le opzioni rappresentano in assoluto l’argomento più complesso.

Da ultimo bisogna avere a disposizione i softwares necessari sia per una migliore gestione del rischio sia per capire le possibili evoluzioni di tendenza del sottostante.
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AZ13

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Re: CORSI 2016

Messaggio05/03/2016, 18:31

Riceviamo e pubblichiamo….

Gentili signori, grazie per le vostre utili informazioni sul mondo delle opzioni, anche se non è tutto roseo questo mondo, vi invio alcuni pareri di autorevolissimi esponenti della finanza italiana:

con le opzioni (quelle serie con strategie, americane) si perdono soldi, più che con altri metodi. Ho visto molti rovinarsi... Con le opzioni si perdono soldi... L'unico modo per guadagnare è puntare sistematicamente sui cigni neri (come insegna Taleb) comprando opzioni e non vendendole. Chi vende opzioni è un dead man walking... Il giusto approccio è certamente quello di non prendere mai rischi ma sicuramente con le opzioni espandi le dinamiche statistiche. In parole povere ti complichi la vita.... Il trading sulle azioni diretto e con tecniche specifiche e sicuramente meno rischioso e complicato. Rispetto al trading in opzioni futures o obbligazioni... Sono tra i mercanti più meccanizzati al mondo e ci vogliono gli strumenti giusti per maneggiarle con probabilità di successo a favore.... Ribadisco il mio consiglio di dedicarti allo studio dei mercati azionari e soprattutto italiani .... che per assurdo sono tra i migliori al mondo....


Se questi signori si definiscono autorevolissimi esponenti della finanza italiana allora siamo a posto! C’è pasto per tutti! Ma temo semplicemente che il loro sia un parere “interessato”. Vorrei ricordare che il mercato delle opzioni e dei futures muove capitali enormemente maggiori (il che mi sembra comunque un eufemismo) se raffrontati all’azionario.
La ragione è molto semplice! Sono soprattutto i grandi investitori - ammessi in circuiti che fino a pochi anni fa erano preclusi alle masse a - far uso di questi strumenti e che hanno tutto l’interesse affinché continuino a utilizzarli in maniera pressoché esclusiva.

Questo non significa che basta fare le opzioni o i derivati per guadagnare a piene mani. L'impegno, lo studio, la conoscenza e l’esperienza possono favorire l’investitore in opzioni rispetto ad altre forme di investimento in quanto è possibile costruire strategie fondate sulla razionalità dove vengono definiti in anticipo in maniera precisa il rischio e il rendimento nei diversi scenari di mercato.
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AZ13

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Re: CORSI 2016

Messaggio05/03/2016, 23:32

Costi nascosti


Il trading non è – come qualcuno crede – a somma zero nel senso che se io perdo 100€ c’è un altro trader che li guadagna. Ci sono i costi nascosti che debbono essere pagati sia dagli acquirenti che dai veditori a prescindere da chi effettivamente poi guadagna sullo specifico strumento finanziario. Il trading in definitiva non è gratuito; ogni volta che qualcuno esegue un trade, dovrà versare al suo broker delle commissioni. Inoltre, ogni volta che entra ed esce da una posizione, dovrà sostenere un costo "nascosto" chiamato slippage (letteralmente "slittamento"), dato dalla differenza che si registra tra il prezzo di acquisto o vendita e il prezzo effettivo di esecuzione dell'ordine: spesso infatti, se il mercato ci viene contro, c'è il rischio di non riuscire a trovare una controparte disposta a scambiare il prezzo da noi desiderato.
In un gioco equo - come potrebbe essere quello della moneta - le probabilità di vincita e d perdita sono esattamente del 50%, per il fatto che la faccia testa ha la stessa probabilità della faccia croce di uscire. Ma se io ogni volta che vinco do qualche centesimo al ragazzino che lancia la moneta, alla fine mi ritrovo in un gioco “iniquo” nel senso che su lungo periodo sono perdente. Naturalmente in tutto questo non stiamo considerando le tasse (capital gain balzato al 26%) e l’ultimo balzello introdotto in Italia: la tassa sulle transazioni finanziarie (Tobin tax). Se la borsa fosse un gioco interamente casuale saremmo tutti spacciati, per fortuna le probabilità variano e da gioco iniquo a priori può diventare vantaggioso a posteriori. In che modo? L’unico modo affidabile che conosco per poter strutturare un'attività speculativa che funzioni nel tempo è quella di basarsi, non sul caso, ma sull’abilità che uno riesce ad acquisire nel tempo con metodologie razionali che puntino al successo economico in condizioni di minor rischio e maggiore convenienza.
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Re: CORSI 2016

Messaggio06/03/2016, 13:35

Peggio del gioco d'azzardo

Inizialmente chi fa trading si trova in una situazione probabilistica peggiore rispetto a quella che ha un giocatore quando si avvicina ad una comune ruota della roulette ossia al gioco d'azzardo per eccellenza e questo spiega anche la sua intrinseca pericolosità. Nel gioco della roulette, il casinò possiede un tasso di vincita del 51,3% rispetto a 48,6% del giocatore e siccome il gioco è alla pari - nel senso che se io punto un gettone da 1€ sul rosso ed esce questo colore, riceverò un gettone di 1€ di premio (più quello puntato) - se, come avviene di norma, la roulette è tarata alla perfezione, questo minimo vantaggio procurerà al casinò, nel tempo, lauti guadagni.

In più nella roulette la perdita massima per ogni giocata è stabilita prima dell'inizio del gioco. Nel trading invece, il costo massimo dell'operazione non è stabilito a priori e, la nota avversione alla perdita, inducendo le persone a non chiudere le posizioni in perdita con la speranza di un (improbabile) recupero, porta ad un aggravante maggiore e a una sostanziale riduzione del proprio capitale.
Ecco perché i trader professionisti - a differenza dei dilettanti – sono soliti stabilire a priori quanto sono disposti a perdere e a guadagnare in ciascun trade!
La buona notizia e che la vera differenza tra la roulette e il trading sta nelle diverse probabilità di successo di ogni singola puntata o operazione. Alla roulette le probabilità sono fisse e immutabili in base alle regole stabilite dal casinò e sono sfavorevoli al giocatore. Nel trading le probabilità di successo dipendono dall'abilità del trader, che può selezionare le operazioni nelle quali ritiene di avere un vantaggio competitivo.
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Re: CORSI 2016

Messaggio06/03/2016, 14:08

Percentuale di vincita (1°vantaggio)

Ora, se ogni mattina quando apre il mercato, prendo una moneta e decido in base all’esito del risultato della faccia che si presenta dopo un lancio l’entrata, nel senso per esempio che se esce testa vado a rialzo e se esce croce vado a ribasso, nel lungo periodo – fatti salvi i costi delle commissioni e dello slippage – dovrei avere sostanzialmente gli stessi sodi sul mio conto. In generale quindi si utilizza la soglia del 50% come parametro per valutare il tasso di vincita (o di perdita), in quanto la percentuale di vincita del 50% è quella che ci si potrebbe aspettare effettuando le entrate e le uscite in modo casuale. In linea teorica dovremmo fare meglio della monetina! In altre parole se su 100 trade ne indovino 60 e ne perdo 40 con un rapporto 1 a 1 tra rendimento e rischio sul lungo periodo il mio conto non può che lievitare.
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Re: CORSI 2016

Messaggio06/03/2016, 15:27

Aumento del rapporto rendimento/rischio (2°vantaggio)

Spesso i trader professionisti puntano più su questo secondo aspetto e non scendendo quasi mai al di sotto di un rapporto rendimento/rischio inferiore a 3 a 1, ossia rischiano 1€ per ottenerne almeno 3€ e questo anche nel caso in cui il trade possiede un'elevata probabilità di successo.
Nell'esempio della roulette, né il casinò né il giocatore possono modificare questo stato di cose, dal momento che il rapporto rendimento/rischio è fissato a 1 a 1: rischio 1€ a fronte di un potenziale guadagno di 1€.
Se un trader - ogni volta che assume una posizione - cerca di ottenere almeno un profitto di 3€ per ogni 1€ che rischia, otterrà un guadagno purché mantenga una probabilità di vincita media superiore al 25%; in altre parole il trader si può permettere di sbagliare anche 7 volte su 10 per restare in guadagno. Infatti se i 7 trade per ipotesi si concludessero in stop-loss di 1€ comportando una perdita complessiva di 7€, ci sarebbero i tre trade vincenti di 3€ che assicurerebbero un guadagno totale di 9€. Sottraendo a quest’ultimo importo la perdita di 7€, il trader trarrà un profitto di 2€. Va da sé che il guadagno risulterà maggiore incrementando il tasso di vincita, ma questo era semplicemente un esempio per illustrare il concetto.
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