OPERATIVITÀ SCADENZA MARZO 2017

Commento di apertura martedì 7 marzo 2017

Ieri, gli indici americani hanno ceduto qualcosa, per la verità niente di preoccupante e, considerando il forte ipercomprato sembra essere un’inezia. Si va dallo -0,24% di Dow e Nasdaq 100 al -0,33% di SP500.

Forse il mercato americano incomincia a scontare il probabile rialzo dei tassi che la FED attuerà la prossima settimana? Può darsi! Ipotizzare una fase correttiva, seppur di modesta entità, è nelle corde e rappresenta al momento la cosa più sensata da pensare. Ma negli ultimi tempi i mercati ragionano più di pancia che di testa per cui è sufficiente la reiterazione delle promesse economiche miracolose da parte del presidente Trump che la correzione duri quanto una bolla di sapone.

La situazione degli indici europei appare più evanescente con una forza relativa decisamente inferiore rispetto a quella degli indici americani.
Giovedì ci sarà la riunione mensile della BCE e – fino adesso – il presidente Mario Draghi non ha mai deluso le aspettative accomodanti dei mercati. Tuttavia, questa volta potrebbe essere diverso, perché l’aumento generalizzato dell’inflazione nell’ambito europeo ha caricato di forte ostilità lo schieramento tedesco nei confronti del QE e di una sua possibile estensione.
Per cui aspettiamoci una certa tensione. Oltretutto ieri è caduta un’altra tegola: la Deutsche Bank ha comunicato un aumento di capitale da 8 miliardi che il mercato non si aspettava.
Per quanto ci riguarda non potevamo non accusare il colpo su Deutsche Bank, primo perché i bancari italiani nella scorsa settimana guidarono il prodigioso recupero e secondo perché rappresentano una fetta consistente del nostro listino principale.
Fatto sta che il Ftse-Mib ha perso nella seduta di ieri oltre un punto percentuale indossando la maglia nera per la peggior performance in Europa. Vedremo se oggi il nostro indice principale avrà la forza di confermare il buon stato di salute della scorsa settimana e quello di ieri deve essere considerato un semplice consolidamento oppure c’è dell’altro.

Aggiornamento ore 14.30

Mercato intorno alla parità. La distribuzione appare leptocurtica e concentrata sui livelli attuali. Compressione di volatilità che potrebbe portare ad una accelerazione del prezzo del future in concomitanza con l’apertura del mercato americano. CDV negativo da inizio seduta ma in costante miglioramento segno evidente che qualche acquirente si sta facendo avanti.

Situazione indicatore Trail in cui sono state sovrapposte la linea rispettivamente di supporto (18.500) e di resistenza (19.800)

Commento di chiusura martedì 7 marzo 2017

Seduta abbastanza noiosa quella odierna dove l’indice Ftse Mib e il relativo future chiudono intorno alla parità. Per quanto riguarda i volumi di quest’ultimo c’è stata alla fine la formazione di un PVP e VWAP appaiati intorno all'area dei 19.400 punti come si conviene alle distribuzioni leptocurtiche. Il CDV è rimasto per tutta la giornata confinato in territorio negativo ma in netto recupero.

Commento di apertura mercoledì 8 marzo 2017

Gli eccessi euforici accumulati dall’inizio dell’anno fanno fatica ad essere smaltiti tanto è vero che non appena si affaccia sul mercato qualche presa di profitto che spinge in ribasso gli indici, come una "molla", questi tornano a recuperare in un baleno. E’ del tutto evidente che in questo periodo non c’è molta voglia di scendere. D’altra parte – a quanto sembra – non c’è molta voglia nemmeno di salire. Ed ecco che allora gli indici rimangono imprigionati in strettissimi trading range come è successo nella giornata di ieri con una compressione di volatilità già di per se su livelli molto bassi. Alla fine tutti i principali indici hanno presentato chiusure con variazioni pressoché nulle rispetto al giorno precedente. Questo significa anche che il rischio percepito dagli operatori in questo periodo è molto basso.

Ho l’impressione come se i mercati stessero aspettando qualche annuncio importante qualche dato macroeconomico che possa giustificare una continuazione del rialzo in atto: forse il dato che uscirà venerdì sul mercato del lavoro americano? Forse! Intanto domani ci sarà la riunione mensile della BCE con Draghi che solitamente non delude le aspettative dei mercati e la settimana prossima toccherà alle banche centrali americana ed inglese.
Vedremo come queste istituzioni risponderanno ai dati in crescita sull’inflazione mondiale.

Per quanto attiene all’apertura c’è stato da subito un movimento a rialzo da parte del future che lo ha portato a scavalcare la soglia dei 19.500 per poi ripiegare leggermente e formare un PVP a quota 19.475 dove batte attualmente il prezzo. Il CDV rimane positivo e fino a quando rimarrà tale fa ben sperare per la giornata odierna dopo il consolidamento avvenuto nelle due giornate precedenti.

Profili distributivi nelle ultime 4 sedute utilizzando direttamente i valori dell’indice Ftse Mib. L'ultimo profilo - quello attuale - è in fase di formazione. Come si vede, dopo una serie di POC (Point Of Control: livello di prezzo in cui si sono concentrati la maggior parte degli scambi di una giornata) uno sotto l’altro, nella giornata odierna questa tendenza sembra essersi interrotta.

Commento di chiusura mercoledì 8 marzo 2017

Anche oggi abbiamo assistito a una seduta piatta con l’indice Ftse Mib e il relativo future che hanno chiuso in frazionale progresso.
I volumi del derivato ci hanno consegnano ancora una volta una distribuzione leptocurtica con un PVP e VWAP rispettivamente a 19.485 e 19.465 dunque quasi appaiati. Il CDV, dopo una partenza in positivo, è virato in negativo in tarda mattinata ed è rimasto in questa zona di campo per tutta la giornata. Domani ci sarà la riunione mensile della BCE che non dovrebbe portare a immediate novità, sarà però importante perché potrebbe far capire se si sono all’orizzonte cambiamenti di visione nella politica monetaria che magari verranno ufficializzati in futuro. Quindi possiamo dire, senza possibilità di essere smentiti, che la seduta di domani sarà un po’ più movimentata di quelle avute dall’inizio della settimana.

Profili distributivi delle ultime 4 sedute utilizzando direttamente i valori dell’indice Ftse Mib. Dopo una serie di POC uno sotto l’altro, nella giornata odierna questa tendenza sembra sia stata interrotta.

Commento di apertura giovedì 9 marzo 2017

La giornata di oggi sarà condizionata dalla riunione della Bce e successiva conferenza stampa del presidente Mario Draghi che – negli ultimi appuntamenti - non ha quasi mai deluso le aspettative accomodanti dei mercati, ma in quelle occasioni aveva molte frecce da scagliare nella propria faretra. Questa volta potrebbe essere diverso perché dovrà fronteggiare il malumore dei tedeschi per il QE. Infatti, ultimamente l’inflazione europea morde il “freno” ed è tornata nei pressi del 2% (2,2% in Germania) e si confronta con rendimenti sull’obbligazionario striminziti (il Bund tedesco attualmente rende lo 0,35% lordo). I risparmiatori tedeschi, oltre ad avere una paura atavica dell’inflazione, attualmente la vivono come una sorta di pesante tassa da pagare sui rendimenti reali, attribuita per intero alla politica accomodante della BCE. Perciò è da aspettarsi una riunione un po’ più movimentata del solito dove gli operatori cercheranno di carpire da Draghi se c’è all’orizzonte qualche cambiamento di rotta nelle politiche monetarie accomodanti.

La nostra borsa, dopo l’exploit della scorsa settimana, si sta muovendo per il momento in laterale ma oggi potrebbe cambiare atteggiamento.

Aggiornamento ore 15.15

Nessun accenno sul tapering, anzi, secondo Draghi, "potrebbe rendersi necessario un ulteriore grado di accomodamento per raggiungere i target di inflazione. Il QE andrà avanti finché non ci sarà un rialzo sostenuto dell'inflazione. Attualmente non ci sono segnali convincenti provenienti dall'inflazione core, sebbene la stima di inflazione per il 2017 sia stata alzata dall'1,3% all'1,7%". Questo è quello che volevano sentirsi dire i mercati che hanno reagito riportandosi prima sulla parità e poi in territorio positivo.
Tecnicamente abbiamo avuto una tenuta del livello di supporto dei 19.300 da cui siamo tornati prima sul VWAP a 19.405 e poi a superare il PVP all’inizio della conferenza Stampa di Draghi. La forte compressione di volatilità dei giorni scorsi ha fatto il resto con il CDV che di colpo è passato in forte progresso.