OPERATIVITÀ SCADENZA MARZO 2017

Guardate l’impennata del VWAP che ha raggiunto e superato il PVP. Stiamo parlando di una media…
Naturalmente adesso ci sarà un assestamento visto che abbiamo superato la terza DS del VWAP ma credo che i giochi siano fatti nel senso che la via intrapresa dal mercato è abbastanza chiara.

Dal grafico acquirenti venditori si vede la supremazia dei primi nei confronti degli altri.

Profili distributivi nelle ultime 4 sedute utilizzando direttamente i valori dell’indice Ftse Mib. L'ultimo profilo - quello attuale - è in fase di formazione. Come si vede, il prezzo si è fermato sul POC di lunedì ma è destinato ad essere superato.

se ritorniamo al vwap credo che il sentiment possa cambiare.....cioè sarà la terza volta che siamo stati respindi dai 19700!!

Profili distributivi nelle ultime 4 sedute utilizzando direttamente i valori dell’indice Ftse Mib. L'ultimo profilo - quello attuale - è in fase di formazione. Come si vede, il prezzo si è fermato sul POC di lunedì ma è destinato ad essere superato.

Commento di chiusura giovedì 9 marzo 2017

A dispetto di quanti si aspettavano delle modifiche, la Bce - nella riunione odierna - ha mantenuto invariata la propria politica monetaria ribadendo che il costo del denaro rimarrà sui livelli attuali se non addirittura più bassi, per un periodo esteso di tempo. Per quanto riguarda il programma di QE già comunicato al mercato, a partire da aprile gli acquisti di titoli mensili scenderanno da 80 a 60 miliardi di euro al mese e proseguiranno anche oltre dicembre 2017 qualora non venisse riscontrato un aggiustamento sostenuto dell'inflazione.

Nella conferenza stampa che ha fatto seguito alla riunione del Consiglio direttivo, Mario Draghi, ha evidenziando i progressi ottenuti grazie alle condizioni finanziarie favorevoli garantite dall’attuale politica monetaria (Pil, occupazione, erogazione credito, ecc.) e la generale riduzione dei rischi economici al ribasso. Ha tuttavia ribadito che il mantenimento di una politica monetaria espansiva serve ancora per sostenere il recupero stabile della crescita dei prezzi (solo temporanea) e dell'economia.

I mercati mostrano di aver apprezzato l'atteggiamento accomodante di Draghi che da una parte è apparso più fiducioso sullo stato di salute dell'economia dell'area euro, ma dall'altro non si è detto del tutto convinto dell'inflazione e del raggiungimento del target voluto e ciò dovrebbe portare nel breve a consolidare un certo progresso da parte dell’azionario.

Dal punto di vista tecnico abbiamo avuto una duplice seduta.
Mattinata in flessione con tenuta del livello di supporto dei 19.300 da cui siamo ripartiti poco prima dell’annuncio del mantenimento dei tassi di interesse raggiungendo prima VWAP e poi il PVP e terminando le contrattazioni praticamente sui massimi di seduta.

Commento di apertura venerdì 10 marzo 2017

Ieri, non c’è stata nessuna sorpresa. Draghi, oltre a confermare tutte le condizioni in essere, come ampiamente previsto, ha evidenziando i progressi ottenuti grazie alle condizioni finanziarie favorevoli garantite dall’attuale politica monetaria e la generale riduzione dei rischi economici al ribasso. Ha tuttavia ribadito che il mantenimento di una politica monetaria espansiva serve ancora per sostenere il recupero stabile della crescita dei prezzi (solo temporanea) e dell'economia.
E qui sta il punto! Aver snobbato il rischio inflazione. La BCE prevede che l’impennata avuta nell’ultimo periodo sia destinata a ridursi con una tendenza per il 2017 pari all’1,7% non solo, ma addirittura che questa rimarrà su questi livelli anche nel 2018 e 2019.
Una previsione – a mio avviso – da mago Otelma e del tutto sfasata rispetto a quello che stanno scontando attualmente i mercati. Ma serviva a giustificare l’attuale politica dei tassi a zero e di acquisto dei titoli di stato checché ne dicano i tedeschi.
Naturalmente i mercati non potevano non apprezzare l'atteggiamento accomodante di Draghi e non si sono fatti sfuggire l’occasione reagendo con un rialzo corale soprattutto dei paesi periferici.
Ma la sottovalutazione del rischio inflattivo potrebbe essere la classica “pagliuzza che rompe la schiena al cammello”.
Intanto oggi alle 14,30 verrà rilasciato l’importante dato relativo alla creazione in USA di nuovi posti di lavoro non agricoli a febbraio. Il dato è importante perché – se dovesse risultare particolarmente elevato – sarà quasi scontato il rialzo dei tassi la prossima settimana.

Aggiornamento ore 15.00

Sessione mattutina di contrattazioni positiva per il nostro listino spinto in alto dal settore bancario con Unicredito che fa da battistrada tra i big del settore.
A spingere tutto il comparto bancario sono state le parole di ieri di Mario Draghi a margine della riunione del consiglio della Bce che a quanto pare favorirebbero proprio i titoli finanziari.
Diciamo che per il momento il governatore della Bce è riuscito a trovare la quadratura del cerchio impartendo ai mercati un messaggio in generale rassicurante non soltanto sulle prospettive economiche ma soprattutto sugli stimoli monetari che continueranno ad essere presenti anche in futuro.
Intanto alle 14.30, il Dipartimento del lavoro americano ha reso noto che nel mese di febbraio il numero di nuovi occupati nel settore non agricolo è stato pari a 235 mila unità, battendo le previsioni del mercato che si aspettava un saldo di 180 mila unità. Aumenta – pertanto – la probabilità per un rialzo dei tassi di interessi la prossima settimana.

Dal punto di vista tecnico il future, dopo una partenza in gap up, ha raggiunto la resistenza in area 19.800 dove ha formato un voluminoso PVP a 19.790 per cui (anche per il dato americano) potrebbe leggermente ritracciare.

Come è possibile vedere dalla distribuzione dinamica dei volumi del future Ftse Mib, dopo la formazione del PVP a 19.790 il derivato è scivolato in basso anche al di sotto del VWAP.

Commento di chiusura venerdì 10 marzo 2017

Il Ftse Mib ha terminato l'ultima seduta della settimana con un progresso dello 0,45% a 19.658 punti. Stesso livello di venerdì scorso dove – come si ricorderà - il principale indice milanese aveva però guadagnato nella settimana il 5,74%. Oggi, dopo una partenza in salita, il future si è portato sulla resistenza in area 19.800 dove ha formato un voluminoso PVP a 19.790 che ha dato vita successivamente a un ritracciamento. Il CDV, nonostante la flessione subita nel pomeriggio, è rimasto confinato per tutta la seduta in territorio verde.

Commento di apertura lunedì 13 marzo 2017

Lo spettro della deflazione sembra ormai svanito. Ma sta facendo capolino in questi ultimi mesi quello dell’inflazione, un fenomeno dato quasi per estinto solo pochi anni fa. I prezzi stanno lentamente accelerando e la speranza è che, se sul breve ha influito il settore dell’energia, l’incremento sia il primo sintomo di una tendenza, positiva, legata al rafforzamento della domanda. E quindi dell’economia in genere.

In questo incremento - tuttavia - ci sono anche dei rischi rappresentati dal fatto che un rialzo dell’inflazione, peraltro più sostenuto in Germania, porti a una rimessa in discussione delle politiche monetarie di Mario Draghi sebbene il comunicato di giovedì scorso della BCE vada in tutt’altra direzione. A detta di Draghi, il fatto che nell’ultimo periodo i prezzi sono tornati a salire, è dipeso dalla fiammata del petrolio e degli alimentari che – essendo volatili - così come sono saliti in fretta, in fretta scenderanno tanto che le previsioni della stessa BCE danno un’inflazione ferma al 1,7% a fine anno, e anche per il 2018 e 2019.

Per il nostro paese questo potrebbe significare la prossima chiusura di quella boccata di ossigeno che, grazie agli acquisti di titoli di Stato da parte della Bce (il Qe), ha garantito il mantenimento dello spread e del costo degli interessi sul debito a livello basso permettendo di risparmiare dal 2012, circa 12 miliardi di euro all’anno.
Questo dovrebbe spingere il governo in carica – ammesso che ne abbia la forza e la capacità – a fare quelle riforme “serie” in grado di far ripartire quel circolo virtuoso basato sulla fiducia che rappresenta il vero volano di crescita del nostro Paese.

Per quanto riguarda l’apertura di oggi appare abbastanza contrastata nel senso che siamo partiti in sordina scivolando di un centinaio di punti ma poi ci siamo allineati con i principali indici europei che viaggiano sulla parità. Da segnalare comunque un grosso PVP a quota 19.705 che nel breve potrebbe far sentire il suo peso nel caso in cui non si trattasse di un rollover sul future.