Commento di chiusura giovedì 25 maggio 2017
Dopo un avvio degli scambi in salita, il Ftse Mib future ha invertito subito la rotta ed è rimasto debole per tutta la mattinata toccando un minimo a 21.175 punti. A quanto pare, a pesare sull'andamento odierno del derivato è stato tutto il settore bancario dopo l’ennesima fumata nera arrivata dall'incontro a Bruxelles tra i vertici di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca e i funzionari della Commissione Europea per dare il via libera alla ricapitalizzazione precauzionale da 6,4 miliardi da parte dello Stato. La commissione avrebbe chiesto un intervento privato aggiuntivo da oltre un miliardo. Diminuiscono così le possibilità di salvataggio delle stesse che a questo punto rappresentano il vero “tallone di Achille” di tutto il sistema paese. Tra l’altro - almeno per una delle due - aumenta il rischio di bail-in ossia un coinvolgimento degli azionisti, degli obbligazionisti e dei correnti dell'istituto di credito.
Ad ogni modo la buona intonazione di Wall Street nel pomeriggio ha salvato capa e cavoli ma l’appuntamento con questa “gatta da pelare” è solo rimandato.
Ancora una distribuzione simmetrica quella del Fib di oggi il cui centro, occupato dal PVP e VWAP, ha ingabbiato il derivato in uno stretto trading range. Alla fine – complice anche un CDV che non voleva sentire ragioni di risalita – siamo scesi ai confini tra Area di Valore e Estensione a Ribasso.
Dopo un avvio degli scambi in salita, il Ftse Mib future ha invertito subito la rotta ed è rimasto debole per tutta la mattinata toccando un minimo a 21.175 punti. A quanto pare, a pesare sull'andamento odierno del derivato è stato tutto il settore bancario dopo l’ennesima fumata nera arrivata dall'incontro a Bruxelles tra i vertici di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca e i funzionari della Commissione Europea per dare il via libera alla ricapitalizzazione precauzionale da 6,4 miliardi da parte dello Stato. La commissione avrebbe chiesto un intervento privato aggiuntivo da oltre un miliardo. Diminuiscono così le possibilità di salvataggio delle stesse che a questo punto rappresentano il vero “tallone di Achille” di tutto il sistema paese. Tra l’altro - almeno per una delle due - aumenta il rischio di bail-in ossia un coinvolgimento degli azionisti, degli obbligazionisti e dei correnti dell'istituto di credito.
Ad ogni modo la buona intonazione di Wall Street nel pomeriggio ha salvato capa e cavoli ma l’appuntamento con questa “gatta da pelare” è solo rimandato.
Ancora una distribuzione simmetrica quella del Fib di oggi il cui centro, occupato dal PVP e VWAP, ha ingabbiato il derivato in uno stretto trading range. Alla fine – complice anche un CDV che non voleva sentire ragioni di risalita – siamo scesi ai confini tra Area di Valore e Estensione a Ribasso.
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Meno si rischia più si guadagna ...