SCADENZA OTTOBRE 2018

Aggiornamento situazione ore 11.00

Avvio in deciso calo per Piazza Affari, zavorrata dai titoli bancari che risentono del nuovo allargamento dello spread tra debito italiano e tedesco che tocca in questo momento quota 298,10 con un massimo a 311,5 dovuto al peggioramento delle tensioni tra governo ed Europa sulla politica di bilancio.
L’indice Ftse Mib perde -1,27 a 20.348 punti. Le banche affondano e cedono in media il 2,43%.

Dal punto di vista tecnico la cosa che si nota maggiormente in queste prime due ore di contrattazione è l’aumento di volatilità che si desume dalla lunghezza delle colonne di mezz’ora ciascuna. Il target di ribasso è stato raggiunto e adesso l’indice si trova a contatto con supporti importanti che potrebbero dare il via a una prima reazione tecnica.

Il riferimento importante rimane comunque il PVP collocato in area 20.250 e il VWAP appena sopra a 20.280 livelli che non devono essere superati a ribasso. Inoltre il VWAP essendo una media se tende a diminuire di valore significa che i nuovi contratti sono eseguiti a quotazioni di future inferiori e questo non è certamente un buon segno in ottica di recupero.

Aggiornamento situazione ore 14.00

Come detto in precedenza, il target era stato raggiunto e l’indice si trovava in corrispondenza di supporti importanti. A quel livello era stato formato un voluminoso PVP (20.250) che indicava e rafforzava l’evidenza di un possibile rimbalzo tecnico. Quello che bisognava monitorare era la possibilità che l’indice potesse rompere tali supporti e scivolare ancora più in basso. Il VWAP per esempio se scendeva di valore. Morale della favola PVP ha tenuto e il VWAP si è messo a salire per il fatto che i prezzi battuti dal future sono stati costantemente superiori.

La strategia Iron Condor vista all'inizio del mese è ancora in leggera perdita e si trova in corrispondenza del break even inferiore a scadenza. Al momento – visto le considerazioni fatte sugli Open Interest – che seppur leggermente cambiate rimangono sempre di segno positivo, non siamo intervenuti ad aggiustare la posizione confidando sul fatto che in futuro l’indice sarebbe potuto ritornare all’interno dell'area di massimo guadagno della struttura.

Rapporto tra forza e pressione del mercato.

Oggi, come è possibile vedere, il mercato è volatile nel senso che accanto a discese repentine si instaurano recuperi altrettanto improvvisi. Ciò non fa altro che aumentare le escursioni delle oscillazioni. In queste condizioni diventa quasi impossibile qualunque previsione e bisognerebbe rimanere fuori dal mercato.
C’è un'altra circostanza che ci fa capire che il mercato ha forza in una delle due direzioni ma non ha sufficiente pressione per instaurare un trend duraturo.
Lo vediamo dall’andamento del CDV che è molto mobile, rispetto a Trend Pressure che tende invece a rimanere ancorato sulla linea dello zero.

Commento di chiusura di oggi martedì 2 ottobre 2018.

Piazza Affari archivia in moderato ribasso. L’indice Ftse Mib ha chiuso in calo (-0.23%) ma decisamente sopra i minimi di giornata in una seduta ad altissima volatilità.
In netto allargamento lo spread Btp Bund che ha chiuso alla soglia dei 300 punti base precisamente a 298,37.
A tenere banco sono ancora le vicende politiche legate alla manovra finanziaria e ai rapporti tra Italia e Unione Europa. Claudio Borghi presidente della Commissione Bilancio della Camera stamani ha detto che: “Sono straconvinto che l’Italia con una propria moneta risolverebbe gran parte dei propri problemi. Detto questo ma sappiamo benissimo che per fare questo passo ci vuole accordo e ci vuole consapevolezza da parte dei cittadini".
Parole queste che hanno innescato pesanti vendite sul listino milanese interrotte solo dalle dichiarazioni del premier Conte.
"L'Italia è un Paese fondatore dell'Unione Europea e dell'Unione Monetaria e ci tengo a ribadirlo: l'euro è la nostra moneta ed è per noi irrinunciabile".
E aggiungendo che "qualsiasi altra dichiarazione che prospetti una diversa valutazione è da considerarsi come una libera e arbitraria opinione che non ha nulla a che vedere con la politica del Governo che presiedo, perché non contemplata nel contratto posto a fondamento di questa esperienza di Governo".
Successivamente lo stesso Borghi ha corretto il tiro. "E' stata travisata una mia dichiarazione. Le mie convinzioni sulla moneta unica sono note ma l'uscita dall'euro non è in programma".

Tecnicamente oggi l’indice è venuto a contatto con supporti importanti da dove c’è stato il rimbalzo tecnico. Doppio minimo? È possibile…

Tabellone odierno fornito dalla borsa italiana relativo alle opzioni Mibo scadenza ottobre.

Volumi sviluppati oggi sulle Mibo ottobre

Skew di volatilità implicite dedotte dai prezzi di chiusura delle opzioni Mibo scadenza ottobre.

Differenziale Open Interest Mibo ottobre di martedì 2 ottobre 2018.

Il quadro che deriva dalla lettura degli Open Interest messi sul piatto della bilancia nella giornata di ieri non è confortante nel senso che il rimbalzo dai minimi potrebbe avere vita breve.
In effetti, si vedono ancora molte chiusure di posizioni sulle Put OTM che riguardano più di qualche strike. E’ evidente che è continuata – anche ieri - la chiusura di posizioni sul fisso e con essa le posizioni Put di protezione. Quindi godiamoci questo rimbalzo ma potrebbe avere vita breve… ricordate le Put ITM (21.000) aperte nei giorni precedenti e considerate speculative? Beh… potrebbe essere quello il livello target di rimbalzo.

Distribuzione di tutti gli Open Interest Mibo scadenza ottobre.

Ieri l’indice si è fermato proprio sul crossover ossia la zona dove i venditori di opzioni ottengono il massimo guadagno sulle Mibo ottobre.
Come si vede, la serie di supporti a cominciare dalle Put 20.250 e 20.000 hanno formano la barriera alla discesa che ha dato corpo al rimbalzo.
A rialzo, le prime Call in grado di fermare il rimbalzo sono situate a 21.000 punti.