SCADENZA OTTOBRE 2018

Aggiornamento media ponderata delle Call e delle Put degli Open Interest Mibo scadenza ottobre.

Quella delle Call si trova a 22.017 (linea Blu) e quella delle Put si trova a 19.447 (linea viola). Quindi più o meno agli stessi valori della giornata precedente.
Fatta 100 la distanza tra questi due livelli, il prezzo di chiusura si trova al 43° posto partendo dal livello minimo e cioè si trova più vicino al supporto che alla resistenza.

Open Interest future di martedì 2 ottobre 2018.

Nessuna variazione degna di nota riscontrata sugli Open Interest del future.

Strategia dedotta dalla distribuzione degli Open Interest Mibo scadenza ottobre

La strategia ricavata dalla distribuzione degli Open Interest Mibo scadenza ottobre, rimane una Butterfly asimmetrica aperta a rialzo il cui punto di massimo guadagno è a quota 20.750.

Aggiornamento situazione ore 11.00

Piazza Affari in rialzo questa mattina, con un’ apertura in gap up probabilmente dovuta al fatto che il governo si sta apprestando a correggere il tiro nel senso che si conferma il target di deficit/Pil al 2,4% per il prossimo anno, mentre il rapporto scenderà - probabilmente - al 2,2% nel 2020 e al 2% nel 2021.

Oggi è previsto un nuovo vertice di governo intorno all'ora di pranzo.

Lo spread non sembra dare segnali particolari di fiducia e attualmente quota 290 punti base a dimostrazione della preoccupazione dei mercati sulla disciplina di bilancio dell’Italia.

Lo avevamo visto dalla lettura degli OI che nel breve il mercato fosse rimasto ostile. E difatti dopo un’apertura in gap up si sta gradatamente spegnendo fino a chiudere il gap di partenza.
Guardate l'andamento del CDV... non lascia dubbi sull'intenzione del mercato...

Iron Condor

La strategia Iron Condor vista all'inizio del mese è ancora in leggera perdita. La quotazione del sottostante si trova attualmente al di sopra del break even inferiore a scadenza ma non ancora rientrato nell’area di massimo guadagno. Al momento – visto le considerazioni fatte sugli Open Interest delle Mibo scadenza ottobre – che seppur leggermente cambiate rimangono sempre di segno positivo, è preferibile che la struttura – al momento – non subisca aggiustamenti confidando sul fatto che in futuro l’indice possa ritornare all’interno dell'area di massimo guadagno.

Contratti sviluppati fino a questo momento sulle opzioni Mibo scadenza ottobre 2018; si nota una certa attività insolita sulle Put ITM, un Put /Call Ratio vale 1,57 ma la maggiore quantità di Put rispetto alle Call scambiate è dovuto – appunto - all’apporto di Put ITM.
Questi movimenti non sembrano orientati a una salita ma piuttosto a un movimento lateral ribassista. In questo momento il future batte 20.610 punti dopo aver ritracciato dai massimi (20.820).

Aggiornamento situazione ore 14.40

Il prezzo del future si è portato al di sopra del PVP e del VWAP appaiati nella parte centrale della distribuzione. Il VWAP ha ancora una modesta tendenza a salire. Considerando – tuttavia – il loro appaiamento mediano, che fa ritenere una distribuzione simmetrica, gli scostamenti di una certa entità tenderanno ad essere riassorbiti con il prezzo del derivato a posizionarsi nei pressi della mediana. Inoltre stiamo per assistere alla formazione di un nuovo PVP nella parte alta della distribuzione che contribuirà a questo tipo di previsione.

Aggiornamento situazione ore 15.45

A quanto pare è andata come previsto. Formato il PVP in alto nella distribuzione dei volumi sul future dell’indice Ftse Mib, la quotazione è scesa fino al VWAP.

Commento di chiusura di oggi mercoledì 3 ottobre 2018.

Borsa Milano in rialzo con l’indice Ftse Mib che ha guadagnato rispetto al close precedente 0,84% a 20.736 punti. Lo spread Btp/bund in discesa di -5,50% ma resta sempre su valori relativamente alti a 282 punti.

Il mercato rimane in attesa di informazioni ufficiali sulla prossima manovra economica e comunque in fibrillazione per le conseguenze di una minore attenzione alla disciplina di bilancio da parte del governo che inevitabilmente si riflette sullo spread e quindi sui conti delle banche, oltre che sui rapporti dell'Italia con l'Unione europea.

Tecnicamente, dopo un buon inizio all'insegna del rimbalzo è seguito una fase di storno della stessa entità che ha azzerato tutto il guadagno iniziale dopo di che il mercato ha ripreso il cammino fino ai massimi della mattinata per terminare in corrispondenza della parte centrale.

La marcia indietro.

Dopo la fiammata dei giorni scorsi, lo spread Btp Bund torna sotto la soglia psicologica: la ormai famosa quota 300 punti. Nonostante la giornata di ieri sia stata caratterizzata ancora da tensioni e volatilità, il differenziale tra BTP italiano e tedesco a 10 anni è sceso a 283 punti (20 meno della chiusura precedente) con il conseguente calo del rendimento del decennale italiano a 3,31% (0,13% in meno).

A fare la differenza - determinando anche il rimbalzo del listino Milanese con l’indice Ftse Mib che ha guadagnato lo 0,84% - sono state le voci circolate nella giornata di ieri e confermate nella tarda serata da parte del governo, che il livello del rapporto Deficit/ PIL, indicato originariamente nella nota di aggiornamento al documento di Economia e Finanza, non rimarrà al 2,4% per il triennio 2019 / 2021, ma questa soglia riguarderà solo l’anno prossimo per poi scendere al 2,1% nel 2020 è a 1,8% nel 2021. A restituire piccole, ma sostanziali porzioni di fiducia agli investitori, dunque, sarebbe stata la volontà dell’esecutivo di dare un segnale positivo a Bruxelles, tenuto conto delle critiche avanzate dal commissario europeo per gli affari economici Moscovici e del presidente della commissione europea Juncker sul mancato rispetto dei parametri di bilancio comunitari.

Il risultato è apparso subito evidente, le principali piazze del Vecchio Continente - Milano in testa - hanno archiviato la seduta in positivo; tutte – eccetto Francoforte chiusa per la festa dell'Unità Nazionale.

Pur rimanendo prudenti - dunque - oggi credo che si passerà all’incasso per il fatto che i mercati hanno apprezzato la prospettiva che il governo italiano abbia deciso di accelerare la discesa del debito pubblico.