SCADENZA NOVEMBRE 2018

Distribuzione di tutti gli Open Interest Mibo scadenza novembre.

Dal punto di vista qualitativo, di tutte le Put scadenza novembre a mercato, il 69% sono OTM la restante 31% sono Put ITM. Credo che quest’ultima quantità sarà destinata a contrarsi per l’analisi che abbiamo fatto in precedenza. Nel campo Call invece, accanto all’inesistenza di Call ITM relegate a meno dello 0,1%, la quasi totalità delle Call sono OTM (99,9%).
Il totale degli Open Interest mostra un crossover sui 19.500 punti con il prezzo quindi che si trova a sinistra di questo importantissimo punto di equilibrio del mercato.

Open Interest Mibo novembre (la strategia)

Sulla strategia messa a mercato dagli istituzionali al netto delle coperture, abbiamo detto che essa risulta – strano a dirsi – rialzista; il punto di massimo guadagno a scadenza è sceso dallo strike 20.250 punti a quello 19.750 quindi di due figure avvicinandosi ai livelli battuti dall’indice in questo momento. A rialzo la strategia non può perdere, a ribasso si comincia a perdere superata la soglia dei 17.750 punti.
Gli operatori per questo mese si sono indirizzati verso una strategia che assomiglia molto a due Vertical Spread abbastanza simili uno a credito e l'altro a debito: Bull Put Spread e Bull Call Spread e che ci conviene imitare...

Aggiornamento media ponderata delle Call e delle Put degli Open Interest Mibo scadenza novembre.

Quella delle Call è scesa di 184 punti passando da 21.183 a 20.999 (linea Blu) anche quella delle Put è scesa di 232 punti arrivando da 17.870 a17.638 (linea viola). La banda di oscillazione non solo si è allargata leggermente, ma si è spostata di una sessantina di punti più in basso.
Ricordo che l’ampiezza della banda di oscillazione è in rapporto stretto con la volatilità implicita delle opzioni.
Fatta 100 la distanza tra questi due livelli, il prezzo di chiusura si trova al 40° posto partendo dal livello più basso cioè dal supporto virtuale e quindi nella zona centrale di indifferenza.

Open Interest future aggiornato a lunedì 22 ottobre 2018.

Il rapporto di correlazione tra l’Open Interest del Future e andamento della quotazione dell’indice è in questo momento -0,94 il che significa che c’è un quasi perfetto legame inverso tra i due valori. In particolare a un aumento l’Open Interest del Future corrisponde una diminuzione abbastanza proporzionale dell’indice.

Ieri c’è stato un aumento di 1.731 contratti mentre, rispetto a venerdì scorso quando le opzioni di ottobre sono andate in soffitta, il saldo è rimasto negativo di -2.772 unità. Ancora non sono state rinnovate del tutto le posizioni precedenti per cui ancora gli operatori possiamo dire che non puntano a un ulteriore strappo ribassista.

Ciao Antonio,

ho visto che il sito tradinghelp è in costruzione, quando sarà pronto?

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Ciao Vito, il sito è operativo al solito indirizzo... chi mi segue non ci perde mai...

Sapere dove sono scavate le trincee del campo di battaglia è molto importante quando si comincia

La prima cosa che si fa prima di mettere qualsiasi strategia a mercato, è quella di riuscire a capire a che distanza cautelativa si sono messi gli istituzionali e quantificare le probabilità associate a questo tipo di intervallo.
Per poter valutare il range di oscillazione è sufficiente mettere a mercato - fittiziamente un short straddle utilizzando opzioni ATM - e andare a vedere dove si collocano i break even point. Naturalmente la distanza tra questi due punti è tanto più alta quanto più elevata è volatilità del mercato; in questo momento la volatilità ha alzato la testa anche se in maniera non esagerata.
Vendendo Call e Put strike 18.750, abbiamo un break even point inferiore collocato a 17.670 ossia a un -5,89% rispetto ai valori attuali dell’indice (18.776) e abbiamo un livello superiore a 19.830 ossia a 5,61% sempre rispetto allo stesso valore.

Ciao Antonio,

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MI dice che è in costruzione


risolto

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OK! Tra breve ci sarà molto materiale...

Torniamo a bomba.

La domanda è: quanto vale il range appena calcolato dal punto di vista probabilistico?

Beh… ci sono diversi modi per calcolarselo si può per esempio fare una simulazione di Montecarlo. Lanciano 50.000 percorsi di prezzo a 24 giorni dalla scadenza, partendo da un valore dell’indice pari a 18.776, con media 0 e volatilità 28,2%.
Si vede come la probabilità del range in questione sia maggiore del 50% e precisamente del 58,1% (per inciso la probabilità calcolata con il “probabilimentro” è leggermente più bassa 57,1). Quindi deduciamo che è circa 7/8% in più e rappresenta quanto il venditore pretende in questo caso dal compratore per assumersi questo tipo di rischio. E' poco o è tanto? Dico solo che il mese scorso era del 10%.
Più questo valore è alto e più il venditore dello Straddle ha paura e quindi si fa pagare.

Ragazzi! Qui ci stiamo confrontando con un mercato formato da professionisti che spesso ci contano quanti capelli abbiamo in testa per cui non possiamo lasciare nulla al caso…