23/01/2019, 14:27
Tra non molto l’oste ci porterà il conto
I dati preoccupanti sulla crescita cinese del 2018 che si è fermata al 6,5 per cento nel 2018 e gli effetti della guerra commerciale che ancora non si sono fatti sentire, la Brexit, il Fondo Monetario Internazionale che rivede al ribasso le stime di crescita per Germania ed Italia e segnala che il nostro paese potrebbe innescare addirittura una crisi con conseguente drammatiche per l’intera economia mondiale per effetto domino che causerebbe.
Insomma, questi argomenti farebbero tremare i polsi a chiunque e avrebbero dovutoi avere un effetto sulle borse visto che queste scontano in anticipo gli eventi futuri. Ma invece se andiamo a vedere nei fatti possiamo dire che ha prodotto qualche dolorino di testa e niente di più tenendo conto anche del fatto che i mercati partivano da una serie di sedute positive consecutive e che dovevano correggere l’enfasi della salita. Le mani forti sono sempre li a riportare in su gli indici non appena si raggiungevano supporti importanti.
La domanda è: fino a quando può durare tutto questo? Anche perché secondo alcuni osservatori la Cina è già in recessione con un tasso di crescita che ormai è sceso in realtà sotto il 2%. Il vero problema sono gli alti livelli di indebitamento delle imprese cinesi con impennata di licenziamenti e migliaia di fallimenti di imprese e per giunta le autorità non sembrano avere soluzioni adeguate per fronteggiare la crisi. I mercati per ora non sembrano intenzionati a farsi prendere dal panico, ma come al solito le cose potrebbero precipitare velocemente.
Meno si rischia più si guadagna ...