SCADENZA FEBBRAIO 2019

Skew di volatilità implicite dedotte dalle chiusure di venerdì 25 gennaio 2019 delle opzioni Mibo scadenza febbraio

A un passo dalla vetta

Le notizie di rallentamento economico che si sono succedute nelle scorse settimane e che hanno portato a revisioni sostanziali a ribasso delle stime di crescita per l’anno in corso, non hanno scalfito la voglia di recupero del comparto azionario mondiale. In effetti - nonostante tutto - i mercati hanno conservato una buona intonazione di fondo e, dopo aver smaltito gli eccessi di breve periodo accumulati nelle 3 settimane precedenti, hanno ripreso la strada del rialzo.

Per il momento quindi gli indici azionari mondiali e in particolare quelli europei hanno confermato nelle ultime due sessioni della settimana scorsa il segnale di inversione di breve periodo ed il desiderio di cancellare completamente la scivolata di dicembre. Infatti, in linea con quanto accaduto nella sessione di giovedì, anche nell'ultima giornata della settimana scorsa le Borse europee hanno guadagnato terreno con una performance che è andata al di sopra del punto percentuale. Ben intonata anche Piazza Affari dove il Ftse Mib ha archiviato la giornata su nuovi top dell'anno a 19.810 punti, in salita dell'1,26% e chiudendo il bilancio settimanale con uno 0,52% rispetto al close del venerdì precedente.

In realtà il Ftse Mib la scorsa settimana si è mosso su un doppio binario. Nelle prime tre sedute, dai massimi di inizio dicembre violati parzialmente in chiusura lo scorso 18 gennaio, ha avviato un ripiegamento che lo ha portato a mettere sotto pressione l'area dei 19.300. Da questo livello però sono ripartiti gli acquisti che hanno spinto le quotazioni verso l'alto nelle ultime due sessioni, con nuovi massimi da inizio anno poco sopra i 19.800 punti.

Dai livelli raggiunti appare ormai alla portata l’obbiettivo di prezzo che c’eravamo dati all’inizio di questo tread e cioè il livello dei 20.000 punti che oltre ad essere il punto grafico cruciale rappresenta una soglia psicologica importante.

A piccoli passi si sta riassorbendo l’apertura cedente di stamani.

Aggiornamento strategia.

Poco da dire sulla strategia perseguita che ricordo essere una semplice Short Put. Certe volte le scelte più semplici pagano di più. Abbiamo raggiunto ormai un utile corrispondente al 65% dell’intero premio incassato quando mancano ancora 18 giorni alla conclusione del mese borsistico di febbraio. Aspetteremo il raggiungimento del target dei 20.000 punti e poi monetizzeremo le plusvalenze.
In questi casi è importante non essere avidi e riconoscere che un eventuale piccolo profitto potenziale residuo non giustifica la detenzione ulteriore della strategia fino alla scadenza. Bisogna ricordarsi che più tempo si rimane in posizione e maggiori sono le probabilità di restituire in tutto o in parte gli utili conseguiti con la possibilità che la strategia possa addirittura andare in perdita.

Come si sono modificati i livelli calcolati attraverso la media ponderata delle Call e delle Put degli Open Interest Mibo scadenza febbraio?


Quella delle Call si trovava a 20.477 (linea Blu) ed adesso è scesa a 20.360 punti. Quella delle Put (linea viola) si trovava a 18.068 e adesso si trova a 18.122. Le due linee, che formano una sorta di resistenza e di supporto dinamico, si sono portate verso il centro riducendo di fatto l’arena dove si stanno svolgendo i combattimenti e questo rispecchia il sentiment degli operatori del mercato delle opzioni che vedono una sostanziale stabilità del mercato con qualche sfuriata verso l’alto.

Dopo un primo tentativo di rimbalzo per assorbire l’apertura negativa, l’indice Ftse Mib ha ceduto di nuovo le redini ai venditori che hanno ripreso in questo modo a guidare le danze.
Il Trend Pressure è rimasto sempre negativo insieme al CDV. Quest'ultimo che rappresenta la forza del mercato, ha un andamento crescente in senso negativo abbastanza costante.

Commento chiusura di oggi lunedì 28 gennaio 2019

Chiusura negativa per Piazza Affari e le altre borse europee che hanno accelerato al ribasso dopo l'apertura nel pomeriggio di Wall Street su cui hanno pesato le trimestrali di Caterpillar e Nvidia.

A fine giornata il Ftse Mib cede l'1,02% a 19.608 con uno spread poco mosso in area 243 punti base.

Inoltre, in occasione dell'audizione di fronte al Comitato Economico e Monetario del Parlamento Europeo, il Presidente della Bce Mario Draghi ha ribadito che "Un Paese perde sovranità quando il debito è troppo alto", perché arrivati a quel punto "sono i mercati che decidono". Dunque ogni decisione di policy "deve essere scrutinata dai mercati, cioè da persone che non votano e che sono fuori dal processo di controllo democratico". I riferimenti all'Italia appaiono più che evidenti. Ha poi aggiunto che "il debito viene prodotto da decisioni politiche dei governi", e "la sovranità viene persa a causa di politiche sbagliate". E ancora: "Quando il debito diventa così alto che ogni azione del governo deve essere scrutinata dal mercato" è troppo tardi per intervenire, ha ribadito. Il governatore ha ammesso come questo possa provocare "risentimento, ma ciò è parte della vita, è una situazione prodotta da decisioni prese dai governi". Ha poi aggiunto: "L'Italia cresce meno rispetto al passato e significativamente meno rispetto alle aspettative", ha premesso. Un rallentamento che "vale anche per altri ma è più marcato in Italia". Tuttavia, considerata la tortuosa approvazione della manovra dopo la trattativa con Bruxelles per evitare la procedura d'infrazione, è ancora "prematuro ipotizzare la necessità di rettificare il bilancio, non abbiamo ancora i dati", ha concluso mister Bce.
Per quanto riguarda la situazione generale lo stimolo monetario significativo rimane necessario per assicurare la formazione di pressioni inflazionistiche verso il target" e questo "sarà assicurato dalla forward guidance" sui tassi di riferimento e sul portafoglio di asset. In ogni caso, il board della Bce "resta pronto a utilizzare tutti i suoi strumenti, se necessario, per assicurare che l'inflazione continui a muoversi verso il target".

Dal punto di vista tecnico, se si esclude il blando tentativo di recupero effettuato dopo l’apertura, l’indice Ftse Mib è sceso costantemente accelerando dopo l’apertura di Wall Street. La chiusura in basso distante rispetto agli ultimi due POC non depone bene per domani. Solo il superamento di questo limite, identificabile con l’area 19.700 punti, potrebbe far cambiare l’orientamento.

Oggi, nessuna operazione sulla strategia che rimane ancorata alle 4 Put 18.000 shortate all’inizio del mese borsistico.
Leggera contrazione dell'utile dopo la flessione della sessione odierna.

In attesa di nuovi sviluppi

Le prime trimestrali USA che stanno arrivando al mercato appaiono deludenti e in alcuni casi più di quello che avevano previsto gli analisti per cui prima di mettere altra carne al fuoco i mercati azionari vogliono vederci chiaro. Vogliono capire fino in fondo se questa battuta di arresto è servita a far scaricare l’ipercomprato consentendo a chi per tutto il mese di gennaio ha alimentato la corsa a rialzo per poi riprendere il cammino nella stessa direzione, oppure se siamo arrivati al capolinea.
A giudicare da come è partita la settimana con ribassi generalizzati che hanno coinvolto praticamente quasi tutti gli indici mondiali, sembra di si. Ma la parola fine spetta a ciò che emergerà dalla riunione della FED, prevista per oggi e domani. Se dall'evento emergeranno novità, potrà essere un volano per i mercati imprimendo quell'accelerazione capace di riportare sui binari rialzisti gli indici mondiali, oppure la situazione sarà in balia dei vari problemi che attanagliano l’economia mondiale e su cui ci siamo soffermati diverse volte.
E' preferibile allora mettersi alla finestra e aspettare...

Le prime battute mostrano un future sull’indice Ftse Mib abbastanza solido intenzionato a mettere da parte la battuta di arresto di inizio settimana.

Sia il Trend Pressure che il CDV sono positivi e sembrano che vogliono sconfinare ancor più maggiormente in questo territorio. Naturalmente per una conferma in questa direzione vale sempre quello che abbiamo detto nel commento di chiusura di ieri dove avevamo detto che l'importante è superare gli ultimi due POC che avevano segnato una resistenza intorno al livello 19.700 punti.