SCADENZA FEBBRAIO 2019

Mettendo insieme le 4 distribuzioni appare un profilo con una asimmetria negativa con un POC a 19.720 punti. L’estensione superiore è molto piccola mentre quella in basso è più estesa. Questo profilo, oltre ad evidenziare la compressione di volatilità, non è favorevole a rialzi a meno che l’indice in apertura non superi con convinzione la parte superiore della distribuzione.

Buona chiusura per quanto riguarda l’indice Ftse Mib che si ferma a 19.771 punti (+0.36%) lasciandosi alle spalle i 4 POC precedenti.

Intanto la strategia prosegue incessantemente verso il suo target. Anche oggi nessuna operazione per cui è rimasto in piedi lo Short Put che avevamo.

La FED spiana la strada

Ieri eravamo in attesa della stima del PIL USA del 4° trimestre ma per colpa dello shutdown è saltato. La giornata comunque è stata condizionata dall’attesa del comunicato della FED sulla politica monetaria USA e dalla successiva conferenza Stampa di Powell e, visto che l’evento era previsto quando le Borse europee erano chiuse, quest’ultime si sono trascinate stancamente, ancora una volta, intorno alla parità.
Intanto nel pomeriggio apriva Wall Street e faceva intuire come sarebbe andata il resto della seduta: l’indice SP500 è partito subito all’attacco ed è rimasto praticamente in alto ad attendere la FED e Powell.
Come ampiamente previsto alle 20.00 è arrivato il comunicato ufficiale che ha lasciato i tassi ufficiali invariati. In più c’era quello che si aspettavano i rialzisti e cioè un allentamento della frequenza dei rialzi futuri dei tassi a causa dell’indebolimento dell’effetto inflattivo.
La normalizzazione monetaria – di cui si è tanto parlato – può ancora aspettare.
E così l’indice SP500 ha chiuso la seduta a quota 2.681 (+1,55%). Con l’aiuto della FED Wall Street ha la strada spianata per continuare la salita e recuperare quanto perso a dicembre.

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Stiamo semplicemente monetizzando quanto abbiamo guadagnato precedentemente e che si aggirava intorno all'80% del premio incassato.

Ecco come si è modificata la strategia. Riduzione del rischio e incasso delle plusvalenze ottenute fino a questo momento così come si era stabilito in precedenza.
E’ importante non essere avidi e riconoscere che rinunciare ad un eventuale piccolo profitto aggiuntivo non giustifica la detenzione ulteriore della strategia – così come era - fino alla scadenza. Mancano ancora più di due settimane alla scadenza e più tempo si rimane in posizione e maggiori sono le probabilità, non solo di restituire in tutto o in parte gli utili conseguiti, ma addirittura andare in perdita.

Trend Pressure è CDV virati in negativo

Siamo arrivati esattamente a ridosso dei 4 POC precedenti che hanno formato un grosso supporto. Se rompe questo livello l’indice è destinato a scendere. Forse un rimbalzo lo farà su questi livelli, ma l’impulso che ha dato in direzione della discesa mi sembra abbastanza chiaro.

Quello in basso è l’istogramma delle movimentazioni fatte in queste prime due settimane del mese borsistico di febbraio al netto di quelle già esistenti. Oltre alla chiusura di diverse posizioni di Put sia sul versante OTM che ITM, si nota soprattutto l’alta movimentazione di Put OTM che normalmente si sposa bene con i rialzi visto che aumenta la richiesta di protezione per quegli operatori istituzionali che acquistano direttamente le azioni comprese nell'indice Ftse Mib

Ora, se traduciamo in strategia, tutta questa mole di opzioni, troviamo il profilo raffigurato in basso.
Come potevamo aspettarci è una strategia rialzista ma c’è un elemento – che avevamo già colto in precedenza – e che si riferisce al fatto che arrivati a 20.000 di strike, c’è una discesa repentina delle posizioni rialziste. E’ evidente che questo livello rappresenta una importante resistenza che gli numerosi operatori hanno preventivato.