02/05/2019, 11:53
Un regalo agli shortisti
Ieri, mentre il mondo si fermava per la festività del primo maggio, in Usa è stata una normale giornata lavorativa con Wall Street che ha svolto regolarmente le contrattazioni, in più, oltre a continuare a diffondere numerose trimestrali societarie, c’è stata la riunione tradizionale riunione della FED con in coda la conferenza stampa di Powell.
Appena ha aperto Wall Street, il principale indice americano, lo S&P500, ha bissato nuovamente il suo massimo storico che aveva già sfondato all’inizio della settimana portarlo a quota 2.954 punti. La parte centrale della seduta ha visto ridimensionarsi l’esuberanza iniziale degli investitori correggendo leggermente ma poi risalendo la china appena prima di passasse la parola alla FED a cui è stato assegnato – indirettamente - il compito di decidere il destino successivo della seduta.
La Federal Reserve ha mantenuto invariati i tassi di interesse negli Stati Uniti, evocando nuovamente anzitutto “pazienza” nel decifrare le prospettive dell'economia prima di qualunque modifica nella sua politica monetaria. Ha registrato la sorprendente forza di recente mostrata dalla longeva espansione - espressa da un Pil del primo trimestre al passo del 3,2% - ma ha evidenziato allo stesso tempo che guarda al futuro e tiene sotto stretta osservazione alcuni, emergenti segnali di debolezza come la frenata dei consumi privati e dell’inflazione, tornata in modo evidente sotto il target del 2% annuo.
Ma mentre la riunione FED era in corso, il presidente americano Trump è entrato a gamba tesa, chiedendo esplicitamente un taglio immediato dei tassi di un punto percentuale ed il ripristino del Quantitative Easing. A questo punto Jerome Powell, traendo esplicite conclusioni operative, ha perso la pazienza, e ha escluso ravvicinate mosse sul costo del denaro, compreso un taglio per il quale ha affermato che non esistono oggi “forti ragioni” nonostante la Fed, avesse poco prima ricordato, che “l'obiettivo di fondo resta quello di sostenere l'espansione economica”.
Il mercato, che aveva puntato sull'aiutino della FED tanto da avere nell’ultimo periodo una accelerazione rialzista, ha fatto marcia indietro perdendo non solo quanto stava guadagnando ma anche tutto quello che aveva collezionato il giorno prima.
Meno si rischia più si guadagna ...