06/05/2019, 8:36
L’inizio della settimana si preannuncia ad alta tensione
Quando sembrava di essere arrivati a un passo verso la risoluzione della guerra commerciale tra USA e Cina, nel fine settimana i colloqui improvvisamente hanno preso una brutta piega.
Il presidente americano Trump è entrato a gamba tesa scrivendo tweet infuocati e minacciando di alzare il prossimo venerdì i dazi doganali su $200 miliardi di beni cinesi dal 10% al 25%, aggiungendo che “a breve” altri beni che la Cina esporta saranno tassati anch'essi al 25%.
A questo punto Pechino potrebbe decidere di non inviare più a Washington il vicepremier Liu He per proseguire i negoziati tesi a dirimere le tensioni commerciali.
Si è scatenato naturalmente il panico e un fuggi fuggi generale sull’azionario per via delle ricoperture frettolose sui listini.
Sull'azionario asiatico, la borsa cinese è tramortita dai sell: lo Shanghai composite, e lo Shenzhen composite scivolano tutti di oltre il 5%, mentre Hong Kong perde più del 3%. Chiuse le borse di Tokyo e Seoul. I futures sull'indice S&P 500 cedono il 2%, quelli sul Dow Jones sono crollati fino a -450 punti. Sell off anche sul petrolio, con i prezzi del contratto WTI che scivolano nelle contrattazioni asiatiche di oltre -2% a $60,49 il barile e quelli del Brent in ribasso anch'essi di oltre -2% a $69,37 al barile.
Insomma prepariamoci a vivere una giornata ad alta tensione. Chissà che anche questa volta - come succede spesso da un po’ di anni a questa parte - le mani forti incominceranno a comprare allettati da prezzi da saldo – almeno per il mercato americano - forti del fatto che in ogni occasione come questa sono stati ampiamente ricompensati?
Meno si rischia più si guadagna ...