La paura dell’inasprimento…
Le paure emerse dalla lettura delle minute dell’ultima riunione FED hanno suonato il campanello di allarme e mostrato i falchi dominare sulle colombe. Il mercato teme che, dopo aver esagerato prima con una politica monetaria accomodante, la FED ora possa esagerare in senso contrario e restrittivo sacrificando la neonata ripresa economica per fermare l’inflazione.
A dire il vero c’è stata qualche dichiarazione da parte di alcuni rappresentanti di spicco della FED nel tentativo di rassicurare gli investitori sulle paure di un inasprimento più rapido del previsto della politica monetaria. L’effetto al momento è stato quello di fermare la correzione che se si dovesse avvitare su sé stessa potrebbe portare a rapidi fallimenti a catena di una economia in cui interi settori sono stati schiacciati dalla pandemia avuta in questi anni.
Perciò, lo scenario futuro si fa più incerto. Nei prossimi giorni dovremo verificare chi avrà il controllo del mercato.
Un rimbalzo potrebbe significare quella attuale una tempesta in un bicchiere d’acqua e in questo caso gli acquirenti riprendono le redini in mano. Viceversa la rottura di supporti importanti su cui stanno danzando ultimamente i principali indici americani, potrebbe portare a una scivolata molto più profonda con prese di beneficio violente e rapide da parte degli investitori.