Che piega abbiamo preso?
Cosa sta succedendo di nuovo sui mercati? Semplice… ancora protagoniste le banche centrali che stanno promettendo mari e monti snobbando tutte le indicazioni macroeconomiche di rallentamento previste dai vari istituti di ricerca OCSE, FMI che parlano di elevata probabilità di recessione globale peggiore di quella che abbiamo vissuto nel 2008.
Prendiamo per esempio la borsa americana, ieri l’indice azionario SP500 ha chiuso la seduta a 1951,7 realizzato un +1,13%, arrivando così al test dell’importante soglia di 1.950 che per 3 volte ha respinto nelle ultime settimane i tentativi di recupero del listino, per cui un suo superamento darebbe la necessaria convinzione per imbastire un cospicuo rimbalzo e forse segnale rialzista di inversione di breve periodo che avrebbe come obiettivo immediato il ritorno al di sopra dei 2000 punti con estensioni su livelli vicini ai massimi assoluti. Come dire: “quello che è successo in questa prima parte dell’anno finisce a tarallucci e vino…”
La novità è che alcuni autorevoli esponenti del FOMC della Federal Reserve hanno ipotizzato una marcia indietro e addirittura un ritorno al QE da parte della banca centrale americana.
Si continua - come più volte abbiamo visto fare in passato - a soffiare all’interno di questa enorme bolla speculativa che diventa sempre più grande allontanandosi sempre più dai fondamentali dell’economia. Ma sappiamo – purtroppo – come andrà a finire: presto o tardi bisognerà pagare il conto e più si ritarda e più sarà salato.
Cosa sta succedendo di nuovo sui mercati? Semplice… ancora protagoniste le banche centrali che stanno promettendo mari e monti snobbando tutte le indicazioni macroeconomiche di rallentamento previste dai vari istituti di ricerca OCSE, FMI che parlano di elevata probabilità di recessione globale peggiore di quella che abbiamo vissuto nel 2008.
Prendiamo per esempio la borsa americana, ieri l’indice azionario SP500 ha chiuso la seduta a 1951,7 realizzato un +1,13%, arrivando così al test dell’importante soglia di 1.950 che per 3 volte ha respinto nelle ultime settimane i tentativi di recupero del listino, per cui un suo superamento darebbe la necessaria convinzione per imbastire un cospicuo rimbalzo e forse segnale rialzista di inversione di breve periodo che avrebbe come obiettivo immediato il ritorno al di sopra dei 2000 punti con estensioni su livelli vicini ai massimi assoluti. Come dire: “quello che è successo in questa prima parte dell’anno finisce a tarallucci e vino…”
La novità è che alcuni autorevoli esponenti del FOMC della Federal Reserve hanno ipotizzato una marcia indietro e addirittura un ritorno al QE da parte della banca centrale americana.
Si continua - come più volte abbiamo visto fare in passato - a soffiare all’interno di questa enorme bolla speculativa che diventa sempre più grande allontanandosi sempre più dai fondamentali dell’economia. Ma sappiamo – purtroppo – come andrà a finire: presto o tardi bisognerà pagare il conto e più si ritarda e più sarà salato.
Meno si rischia più si guadagna ...