SCADENZA GIUGNO 2017

Commento di apertura lunedì 29 maggio 2017

Ci si aspettava una partenza poco mossa per le Borse europee dato il clima festivo in molte piazze mondiali come Stati Uniti, Cina e Gran Bretagna, e invece la prima seduta della settimana si è aperta all’insegna della debolezza e - addirittura - disastrosa per il nostro principale indice Ftse Mib che è arrivato a perdere 1% in poche battute testando di nuovo il supporto in area 21.000 punti. Complice le incertezze derivanti dal settore bancario sulla vicenda del salvataggio delle due banche venete: Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca che gli organi di vigilanza europea vorrebbero caricare per un ulteriore miliardo di euro sulle spalle dei privati prima di un possibile intervento dello stato con soldi pubblici. Intanto lo spread tra il Btp a dieci anni e il Bund tedesco ha dato un nuovo segnale di allargamento risalendo verso quota 180 punti.

Del resto lo avevamo detto nel commento di chiusura di venerdì scorso che il parziale recupero avvenuto in quell'occasione era stato fatto in assenza di volumi e quindi poco credibile dal punto di vista tecnico lasciando tra l’altro una forte asimmetria negativa nella distribuzione. Il movimento discendente è stato impetuoso e seguito solo in minima parte dagli altri listini europei il che avvalora l’ipotesi che è solo “farina del nostro sacco”.

Situazione trading system Trail al 29 maggio 2017.

Venerdì è scattato il segnale di chiusura della posizione long assunta il 24/04/2017 sull’indice Ftse Mib a 20.178 e chiusa a 20.246 punti con il segnale Short. Oggi lunedì 29 maggio 2017, dalla posizione Flat, è scattato un nuovo segnale Short in apertura a quota 21.169 con uno stop a 21.573 punti. Quindi ufficialmente il trading system Trail ha invertito la rotta e adesso è definitivamente a ribasso.

Aggiornamento ore 12.20

Quella che si sta verificando attualmente sui mercati di tutto il mondo assomiglia ad una classica fase distributiva dove le mani forti tendono a tirare i remi in barca dopo che il ciclo rialzista di lungo periodo sta per finire e cercano di approfittare in silenzio - senza dare troppo nell'occhio - di quella massa di illusi che credono che il rialzo debba durare all'infinito.
Una circostanza che - oltre ad essere messa bene in luce dagli oscillatori di lungo periodo che sono quasi tutti in divergenza ribassista - si vede dal comportamento dei volumi di scambio che dimostrano come il flusso di denaro in entrata tende costantemente a diminuire. Naturalmente per riuscire nell'impresa - quelli che contano - hanno iniziato da tempo a vendere a piccole dosi sui mercati, volumi che da soli non sono in grado di innescare un cambiamento repentino del trend in atto ma che certamente sono in grado di continuare la “mattanza” ossia a massimizzare i profitti di questo lungo ciclo rialzista. Come finirà? Beh… la storia insegna! Molti rimarranno con il cerino in mano e rischieranno seriamente di bruciarsi le dita quando improvvisamente - come un fulmine a ciel sereno – arriverà il crollo… e non saranno in grado di liquidare le posizioni, ma a quel punto: “i giochi saranno fatti”!

Continua nel frattempo ad essere testato il supporto in area 21.000 che al momento sembra tenere ma – a mio avviso - non reggerà; tanto più che quest’oggi non ci sarà la solita mano tesa di Wall Street a salvarci.

Aggiornamento ore 14.20

La politica sta mettendo nuovamente sotto pressione lo spread Btp/Bund per via delle indiscrezioni su possibili elezioni anticipate italiane a settembre. La forchetta tende ad allargarsi - non perché aumenta il rendimento del Bund decennale, che è rimasto sostanzialmente stabile - ma per quello italiano in rialzo di circa 10 punti base.

Oggi c’è anche l’audizione del presidente della Bce, Mario Draghi, al Parlamento europeo che potrebbe sciogliere qualche dubbio sulla tempistica e l’abbandono della politica monetaria ultra accomodante da parte della BCE.

Intanto il future è alle prese con un altro importante supporto: 20.800 il quale potrebbe dare qualche segnale di recupero del derivato a condizione che permanga su questi livelli il tempo necessario per creare un PVP in basso nella distribuzione.

Situazione trading system Trail al 29 maggio 2017.

Venerdì è scattato il segnale di chiusura della posizione long assunta il 24/04/2017 sull’indice Ftse Mib a 20.178 e chiusa a 20.246 punti con il segnale Short. Oggi lunedì 29 maggio 2017, dalla posizione Flat, è scattato un nuovo segnale Short in apertura a quota 21.169 con uno stop a 21.573 punti. Quindi ufficialmente il trading system Trail ha invertito la rotta e adesso è definitivamente a ribasso.

Ciao Antonio. Quale strategia avanzata è possibile sfruttare con questa indicazione arrivata dal tuo trading system?
Grazie!

Situazione trading system Trail al 29 maggio 2017.

Venerdì è scattato il segnale di chiusura della posizione long assunta il 24/04/2017 sull’indice Ftse Mib a 20.178 e chiusa a 20.246 punti con il segnale Short. Oggi lunedì 29 maggio 2017, dalla posizione Flat, è scattato un nuovo segnale Short in apertura a quota 21.169 con uno stop a 21.573 punti. Quindi ufficialmente il trading system Trail ha invertito la rotta e adesso è definitivamente a ribasso.

Ciao Antonio. Quale strategia avanzata è possibile sfruttare con questa indicazione arrivata dal tuo trading system?
Grazie!

Ciao! Essendo Trail un trading system trend following, tutte le strategie direzionali di tipo ribassiste vanno bene.
Non consiglio la Long Put perché ancora ci potrebbero essere delle fasi laterali più o meno prolungate e in queste condizioni l’opzione comprata soffre eccessivamente il deprezzamento temporale. Meglio una Long Put Vertical Spread o Bear Put Spread che ci mette a riparo da questa evenienza. Per esempio si acquista una Put ATM e si vende una Put con uguale scadenza ma con prezzo strike più basso (OTM).
Long Put 21.000, Short Put 20.000. La prima permette all'investitore di trarre profitto dal deprezzamento del sottostante, mentre la seconda permette di compensare parzialmente i costi sostenuti per mettere in piedi la strategia complessivamente. La strategia richiede un esborso iniziale.
Se la previsione è giusta, l’indice tenderà ad avvicinarsi al prezzo strike più basso, cioè a 20.000 punti e la Long Put Vertical Spread si comporterà in maniera del tutto simile all'acquisto “secco” dell’opzione Put come se fosse una strategia autonoma. Il rovescio della medaglia è rappresentato dal fatto che superato lo strike più basso, cioè a quota 20.000 punti, si ha un blocco del profitto cosa che non succede per quanto riguarda la long Put che tra l’altro è influenzata maggiormente dal livello di volatilità implicita visto che ha un Vega maggiore.

Un’alternativa potrebbe essere la Short Call Vertical Spread o Bear Call Spread strategia a credito sempre di tipo direzionale che prevede il non rialzo del sottostante.
Mentre la prima strategia non richiede margini di garanzia, la seconda invece li richiede ma saranno contenuti all'interno del range scaturito dalla differenza dei due strike per 2,5€ (moltiplicatore delle Mibo).

Commento di chiusura lunedì 29 maggio 2017

Doveva essere una giornata calma vista l’assenza dei Big e invece si è trasformata – almeno per Piazza Affari in una sorta di “Caporetto”. L’indice Ftse Mib chiude questa prima giornata della settimana a 20.783 punti (-2.01%).

Oggi c’è stata anche l’audizione del presidente della Bce Mario Draghi al Parlamento Europeo che ha ribadito come lo stato di salute dell'economia dell'Eurozona continua a migliorare ma il sostegno della politica monetaria della Bce resta necessario affinché l'inflazione rientri e si stabilizzi in modo duraturo intorno al 2% nel medio termine; aggiungendo che lo scenario di innalzamento dei tassi è soltanto questione di tempo e i Paesi con alto debito e poca crescita affronteranno un conto degli interessi più salato se non metteranno in piedi politiche di bilancio appropriate e soprattutto politiche che aumentino la crescita.

Tecnicamente nessuna reazione apparente per il nostro Ftse Mib future che ha solo contenuto l’ulteriore discesa arrestandola sul livello di supporto dei 20.800 punti. Ciò potrebbe significare una sorta di accettazione dei livelli raggiunti.

Commento di apertura martedì 30 maggio 2017

Ancora vendite in apertura di contrattazioni a Piazza Affari e conferma della debolezza già emersa ieri con un ribasso di circa 2 punti percentuali. Volatilità in aumento in queste prime battute dove il future Ftse Mib sta perdendo lo 0,84%. Formato un PVP a quota 20.610 che in questa prima fase dovrebbe tenere; il VWAP è a 20.640 e in discesa. Nonostante tutto il CDV non è pesantemente sotto e potrebbe ritornare a colorarsi di verde.

Aggiornamento ore 10.05

Solo per segnalare che il CDV – come previsto – è tornato positivo. La situazione rimane comunque improntata sempre alla debolezza.

Prime manovre per sondare i mercati

Molti dei commentatori sostengono che la causa di questa debacle improvvisa dell’azionario italiano sia dovuta all’accordo in questi giorni tra i principali partiti sulla nuova legge elettorale per andare al più presto al voto e che dovrebbe assomigliare molto al sistema elettorale “alla tedesca”, con un proporzionale puro, senza premi di maggioranza, ma con soglia di sbarramento al 5%.
Ora, andare alle elezioni anticipate, non rappresenta di per se una requisito sfavorevole per i mercati; quello che i mercati invece non tollerano è l’incertezza politica che verrebbe fuori dalle urne dato che con questa nuova legge elettorale è difficile ipotizzare – stando ai sondaggi del momento - maggioranze stabili di governo.
Oltretutto – conoscendo i nostri politici - si andrebbe ad affrontare una campagna elettorale più di spesa che di sacrifici promettendo a destra e a manca “mance” elettorali senza minimamente preoccuparsi di come ridurre il nostro gigantesco debito pubblico che ormai è diventato insostenibile. I mercati questo lo sanno e perciò scappano! Basta guardare quello che è successo ieri allo spread BTP-BUND: un’impennata di quasi 13 punti base e oggi ancora in salita.
Aspettiamoci quindi un’estate infocata.