Commento di apertura lunedì 29 maggio 2017
Ci si aspettava una partenza poco mossa per le Borse europee dato il clima festivo in molte piazze mondiali come Stati Uniti, Cina e Gran Bretagna, e invece la prima seduta della settimana si è aperta all’insegna della debolezza e - addirittura - disastrosa per il nostro principale indice Ftse Mib che è arrivato a perdere 1% in poche battute testando di nuovo il supporto in area 21.000 punti. Complice le incertezze derivanti dal settore bancario sulla vicenda del salvataggio delle due banche venete: Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca che gli organi di vigilanza europea vorrebbero caricare per un ulteriore miliardo di euro sulle spalle dei privati prima di un possibile intervento dello stato con soldi pubblici. Intanto lo spread tra il Btp a dieci anni e il Bund tedesco ha dato un nuovo segnale di allargamento risalendo verso quota 180 punti.
Del resto lo avevamo detto nel commento di chiusura di venerdì scorso che il parziale recupero avvenuto in quell'occasione era stato fatto in assenza di volumi e quindi poco credibile dal punto di vista tecnico lasciando tra l’altro una forte asimmetria negativa nella distribuzione. Il movimento discendente è stato impetuoso e seguito solo in minima parte dagli altri listini europei il che avvalora l’ipotesi che è solo “farina del nostro sacco”.
Ci si aspettava una partenza poco mossa per le Borse europee dato il clima festivo in molte piazze mondiali come Stati Uniti, Cina e Gran Bretagna, e invece la prima seduta della settimana si è aperta all’insegna della debolezza e - addirittura - disastrosa per il nostro principale indice Ftse Mib che è arrivato a perdere 1% in poche battute testando di nuovo il supporto in area 21.000 punti. Complice le incertezze derivanti dal settore bancario sulla vicenda del salvataggio delle due banche venete: Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca che gli organi di vigilanza europea vorrebbero caricare per un ulteriore miliardo di euro sulle spalle dei privati prima di un possibile intervento dello stato con soldi pubblici. Intanto lo spread tra il Btp a dieci anni e il Bund tedesco ha dato un nuovo segnale di allargamento risalendo verso quota 180 punti.
Del resto lo avevamo detto nel commento di chiusura di venerdì scorso che il parziale recupero avvenuto in quell'occasione era stato fatto in assenza di volumi e quindi poco credibile dal punto di vista tecnico lasciando tra l’altro una forte asimmetria negativa nella distribuzione. Il movimento discendente è stato impetuoso e seguito solo in minima parte dagli altri listini europei il che avvalora l’ipotesi che è solo “farina del nostro sacco”.
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Meno si rischia più si guadagna ...