SCADENZA SETTEMBRE 2017

Inserito alle 16.36 vendita in chiusura del future grande acquistato a 21.700 al prezzo di 21.740 punti.

Alzato inoltre lo stop precedente da 21.650 a 21.685 punti (il minimo della giornata è stato 21.690)

Eseguito alle 16.43...
Beh… mettiamo queste altre 200€ in cascina sperando che qualcuno abbia approfittato come me dell’opportunità offerta dal mercato.

Che dire? Chapeau

Aggiornamento strategia dopo le ultime operazioni con dettaglio del pay off con un passo dell’indice di 50 punti sull’asse orizzontale delle ascisse.

Azzerato il Delta della strategia manteniamo il Theta positivo e il Vega negativo.

Commento di chiusura di oggi giovedì 7 settembre 2017

L’indice Ftse Mib chiude a 21.722 punti con un -0.42% in una giornata in cui la Banca centrale europea prende tempo rinviando tutte le decisioni sulla fine del QE alla riunione autunnale. Coloro i quali si aspettavano l’annuncio del tapering d'emblée sono rimasti delusi; è evidente che arrivati a questo punto non si possono correre rischi inopportuni per cui la Bce sta testando vari scenari valutando i pro e i contro di una fine del piano di acquisti di titoli di stato.
Tanto più che ci sono diversi segnali che indicano che ormai siamo arrivati al top ossia esiste una certa scarsità di titoli disponibili sul mercato soprattutto dei Bund tedeschi per l’acquisto da parte della BCE che – come sapete - non possono superare il limite massimo del 33% dei titoli emessi da ciascuno Stato (la Germania 38%).
Poche dunque le implicazioni arrivate ai mercati che non hanno spostato una virgola rispetto a ieri. Quindi gli operatori torneranno a concentrarsi su altri temi come quello geopolitico della crisi coreana o delle elezioni in Germania di fine settembre oppure la prossima riunione della Bce in ottobre.

Come si vede, nella giornata di oggi, l’indice ha praticamente colmato la parte intermedia tra le due zone di maggior volume di ieri.

Aperture e chiusure di oggi. Il resto dell’operatività dei giorni precedenti lo trovate riassunto nell’ultimo post di ieri. La strategia invece, è quella postata in precedenza.

I conti non tornano

L’ oratoria di Draghi che una volta infiammava i mercati e faceva fare i salti di gioia a quanti si erano posizionati long ad ogni riunione della BCE per le promesse di misure accomodanti di politica monetaria, sembra aver perso efficacia e alla favoletta che addirittura il QE potrebbe essere potenziato nei tempi e nella portata, se sarà necessario - frase inserita nel comunicato ufficiale – non crede più nessuno. Tutta la verità la vediamo nella forza dell’euro nei confronti del dollaro che ha abbondantemente sfondato la soglia dei 1,2.

L’opinione comune - degli addetti ai lavori - è sempre più orientata a ritenere che le misure di politica monetaria accomodante attualmente in vigore - a questo punto - facciano più male che bene.

I tassi a zero per parecchio tempo creano problemi di redditività e di sostenibilità sempre più imponenti al sistema bancario europeo che difficilmente potrà superare una crisi simile a quella del 2008. Tanto più che la Banca Centrale Europea si troverebbe a questo punto a corto di munizioni per fronteggiare una ricaduta ciclica della congiuntura economica: ha esaurito le possibilità di taglio dei tassi e anche il QE non può essere potenziato per mancanza di titoli sul mercato (sono stati per la maggior parte già acquistati).

Ecco perché i mercati oggi appaiono deboli: hanno cominciano a percepire che i conti non tornano e a ritenere plausibile che ormai siamo arrivati veramente al capolinea.

Volumi sviluppati al momento sulle opzioni Mibo prossima scadenza

Put Call Ratio unitario il che significa che non c’è predominio di negoziazione tra Put e Call e quindi sono favoriti i ritoni verso il centro delle distribuzioni ad ogni accelerazione in un senso che nell’altro.
La colonna più grande è quella delle Put 21.500 che sembrerebbe mettere un freno alle possibilità di cadute dell’indice abbastanza importanti.

Differenziale di Open Interest di ieri.

L’impostazione di fondo non è mutata si continua a movimentare le Put che non vengono chiuse ma incrementate.
Con un aumento continuo di Open Interest sulle Put è difficile un crollo dell’indice anzi è abbastanza logico ritenere che gli operatori sfruttino le momentanee flessioni dell’azionario per rientrare a prezzi bassi.

Situazione Open Interest future ancora al palo e incanalato in uno stretto trading range prima del fenomeno del rollover che coinvolgerà il derivato la prossima settimana.

Movimento impetuoso del future che ha portato il derivato dai minimi a recuperare - non solo le perdite accusate in mattinata - ma a portarsi in territorio positivo.
Sembrerebbe - dai più informati - che la Bce starebbe valutando un possibile scenario sul tapering che prevede una riduzione degli acquisti dagli attuali 60 mld a 40/20 mld al mese con un prolungamento della durata del QE oltre la fine dell'anno.
Questo ha scatenato - come era prevedibile - un po’ di nervosismo sul mercato in attesa di ulteriori dettagli che chiariscono queste indiscrezioni. Ritengo comunque che dopo questa fase tumultuosa il fenomeno sia destinato a rientrare con la quotazione del derivato che dovrebbe scendere verso il centro della distribuzione dopo una fase di assestamento che porterà probabilmente alla formazione si un PVP in alto nel profilo distributivo.