01/10/2018, 10:06
I mercati hanno sbagliato la previsione.
I mercati avevano puntato fino all'ultimo sulle capacità da parte del Ministro dell’Economia Tria di arginare gli attacchi sferrati dalle due forze di governo per superare il livello di 1,6% nel rapporto deficit/PIL per il 2019. E invece, il duo - Salvini, Di Maio - ha imposto un deficit al 2,4% non solo per il 2019, ma anche per i due anni seguenti.
Tria – dopo aver accusato il colpo senza dimettersi – nel weekend ha addirittura sostenuto la manovra sostenendo che, grazie ai provvedimenti contenuti, il rapporto debito/PIL scenderà di un punto all'anno nei prossimi tre anni.
Fatto un po’ di conti – questo risultato si raggiunge solo raddoppiando il tasso di crescita attuale, in un momento in cui l’economia in generale e quella dell’l’Europa in particolare sta rallentando.
Per gli addetti ai lavori – le parole del ministro Tria - sembrano più rivolte a salvare il salvabile per cercare di frenare la furia dei mercati che venerdì si era abbattuta in maniera violenta sia sullo spread (che è risalito di 31 punti base in un solo giorno a quota 267) che sull’indice Ftse Mib che ha ceduto -3,71%, che legate a un discorso sostanziale.
Il nostro paese rimane dunque un sorvegliato speciale e i prossimi mesi - quando si scopriranno le carte - si capirà se stiamo precipitando nel burrone oppure ci stiamo risollevando in ogni caso la volatilità la farà da padrona.
Meno si rischia più si guadagna ...